Strage di Paderno Dugnano, l'avvocato del 17enne: «Non era in sé, ha agito d'impulso: ora lo capisce». Il pianto a dirotto quando parla delle coltellate
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Il ragazzo rinchiuso al Beccaria di Milano da domenica scorsa ha chiesto di incontrare i nonni. E di avere alcuni libri di scuola «Io non ho riflettuto, perché se avessi riflettuto non lo avrei fatto. Ho agito di impulso», ha detto oggi 4 settembre al suo avvocato il 17enne in carcere al Beccaria di Milano per la strage della sua famiglia a Paderno Dugnano. L’avvocato Amedeo Rizza che ha incontrato il ragazzo ha spiegato quanto il 17enne sia «dispiaciuto non per sé, perché sa che dovrà affrontare una situazione carceraria, ma per le vite che non ci son più, perché adesso lo capisce». (Open)
Ne parlano anche altre fonti
Il caso del 17enne, reo confesso della strage familiare avvenuta a Paderno Dugnano, sta continuando a creare accesi dibattiti televisivi. Ed è proprio su questo proliferare di professionisti che vogliono dire la loro che lo psichiatra e ospite fisso in tv, Paolo Crepet è sbottato. (Liberoquotidiano.it)
Che cos’è? Da dove viene? Per i credenti è una continua sfida. Se il loro Dio è così buono, come dicono, da dove è sbucato fuori questo mostriciattolo che punge e ti avvelena? Coloro che dicono di non credere non nuotano in acque migliori. (Avvenire)
Da quanto si è saputo, avrebbe fornito un quadro più preciso del suo «malessere» e della sua volontà di essere «libero» anche dalla famiglia, anche se non «imputa» a genitori e fratello fatti specifici. (Gazzetta di Parma)
«A questa età i margini di recupero sono enormi. Ora va guardato a vista perché il rischio per lui è il suicidio. Poi dovrà lavorare sulla capacità di gestire i conflitti, le frustrazioni per arrivare a capire che non si possono asfaltare tutte le strade, spianare il mondo per eliminare le dune. (il Giornale)
«Vivevo questo disagio , un’ angoscia esistenziale , ma non pensavo di arrivare a uccidere , non mi so spiegare cosa mi sia scattato quella sera, purtroppo è successo». (Gazzetta del Sud)
«Il movente non è chiaro - dice l'avvocato Amedeo Rizza - Secondo noi non c'è premeditazione, l'idea dell'omicidio è maturata quella sera stessa». La sera, dunque, in cui ci sono stati i festeggiamenti del compleanno del padre dell'omicida. (Corriere TV)