Il referendum sul Jobs Act: intervista di Vincenzo Antonio Poso a Maria Teresa Carinci, Bruno Caruso e Andrea Morrone

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Il referendum abrogativo del D. Lgs. 4 marzo 2025, n. 23 sui licenziamenti nell’ambito del contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti (c.d. Jobs Act) V. A. Poso. Su iniziativa della CGIL sono stati promossi quattro referendum abrogativi di importanti norme lavoristiche (dopo la comunicazione in data12 aprile dell’iniziativa referendaria, l’annuncio delle richieste è stato pubblicato nella G. (www.giustiziainsieme.it)
Su altri giornali
Dialogherà con il direttore de La Stampa Andrea Malaguti: l’appuntamento in piazza Marconi alle 16,30. Nel 2024 la Camera del Lavoro ha raccolto 5 milioni di firme a livello nazionale per portare al voto i cinque quesiti che secondo la Cgil possono «cambiare in meglio» il nostro Paese. (La Stampa)
Domenica 25 e lunedì 26 maggio sono chiamati al voto per l’elezione dei sindaci e dei consigli comunali i cittadini di 117 comuni di regioni a statuto ordinario e 279 delle regioni a statuto speciale. Elezioni amministrative e referendum, si avvicina il voto. (Corriere della Sera)
Anche nel Meratese si costituisce il Comitato per promuovere il "Sì" ai prossimi referendum. (Merateonline)

Maurizio Landini attacca il governo sull’astensione al referendum dell’8 e 9 giugno, definendola un “grave errore politico” e un pericolo per la democrazia. Le forze di maggioranza – da Forza Italia alla Lega, fino a Fratelli d’Italia – stanno invitando implicitamente a non votare, puntando al mancato raggiungimento del quorum. (la Repubblica)
Mancano 30 giorni all’8-9 giugno: tante personalità (economisti, storici, magistrati, artisti) sono intervenute a sostegno dei cinque quesiti. Articolo di Emanuele Di Nicola - 8 maggio 2025 (FISAC CGIL NAZIONALE)
Le proposte di referendum hanno ampiamente superato, con milioni di firme, il limite minimo di 500mila adesioni necessario. Quattro quesiti sono stati promossi dalla CGIL e da altre associazioni della società civile, mentre il quinto è stato proposto dal partito Piu Europa con il sostegno di Possibile, PSI, Radicali Italiani e Rifondazione Comunista . (Fisco e Tasse)