“Bella ciao come l'inno di Mameli”. La nuova priorità della sinistra - Redazione

Nicola Porro INTERNO

Pd, M5s, Leu e Italia Viva hanno infatti depositato alla Camera una proposta di legge per promuovere Bella Ciao come “inno istituzionale” del 25 aprile, da eseguire dopo l’inno di Mameli nelle celebrazioni ufficiali della Festa della Liberazione.

Dopo Ius soli, voto ai sedicenni, tassa di successione e ddl Zan, arriva pure il riconoscimento come inno ufficiale di Bella Ciao.

Dimensioni testo Piccolo. (Nicola Porro)

La notizia riportata su altri giornali

La canzone 'Bella ciao' è eseguita, dopo l'inno nazionale, in occasione delle cerimonie ufficiali per i festeggiamenti del 25 aprile, anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La Repubblica riconosce la canzone 'Bella ciao' quale espressione popolare dei valori fondanti della propria nascita e del proprio sviluppo. (Tiscali.it)

Lo scorso anno ci avevano provato Piero Fassino e altri del Pd ad imporre Bella ciao nelle scuole. Giorgio Bocca aveva giustamente dichiarato: «Nei venti mesi della guerra partigiana non ho mai sentito cantare Bella ciao, è stata un'invenzione del Festival di Spoleto» ben dopo la guerra. (ilGiornale.it)

“Fosse per me Bella Ciao sostituirebbe addirittura l’Inno di Mameli, intanto perché più bella; inoltre perché è veramente una canzone della Repubblica italiana nata dalla resistenza anti fascista; infine perché è un inno alla libertà, adottato in tutto il mondo e cantato in più lingue”. (Cremonaoggi)

La proposta di legge non è fraintendibile anche se limitata al giorno del 25 Aprile, festa della Liberazione: subito dopo l’Inno di Mameli, intonare anche Bella Ciao, riconoscendone così il “carattere istituzionale”. (ComoZero)

Vi prego, vi supplico e vi imploro, la mia testa sotto i vostri piedi onorevoli Fragomeli, Verini, Boldrini e Fiano, Stumpo, Anzaldi e Sarli, distogliete lo sguardo, obnubilate il pensiero e ritraete le vostre mani, manine, manone, da Bella ciao. (la Repubblica)

La storia di "Bella Ciao". Questo canto popolare è da sempre considerato simbolo della Resistenza e della festa della Liberazione del 25 aprile. Un canto dal significato storico che è stato condiviso nel tempo, ma che non compare nei documenti ufficiali. (Sky Tg24 )