"Repubblica delle banane", "La Corte penale...". Scontro in tv sul caso Almasri
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Corrado Formigli e Giorgio Mulè Insulti, prese in giro gratuite e stoccate politiche sferzanti. Dopo l’iscrizione di Giorgia Meloni nel registro degli indagati in relazione al caso Almasri, a sinistra è iniziata la gara a chi la spara più grossa. L’asticella si alza sempre di più e, per sfidare l’esecutivo, scendono in campo i migliori intellettuali della guache nostrana. Nell’ultima puntata di Piazza Pulita, il programma di approfondimento politico serale condotto da Corrado Formigli, oltre alla segretaria Elly Schlein, l’attacco è stato coordinato dalla firma di Repubblica Massimo Giannini (il Giornale)
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Non risulta ci siano stati casi analoghi, nel mondo occidentale, di incriminazioni corali di un Premier, insieme a tre esponenti di spicco di un governo eletto democraticamente. Del resto, siamo sempre l’unico paese del mondo occidentale, in cui sono stati incriminati dalle varie Procure, in pochi anni, ben sei Presidenti del Consiglio, in carica od ex: Craxi, Andreotti, Goria, Forlani, Berlusconi ed oggi Meloni. (Il Giornale d'Italia)
L'indagine che si è abbattuta sulla premier Giorgia Meloni per il caso Almasri è solo l'ultima delle inchieste che hanno coinvolto i presidenti del Consiglio, o ex, appartenenti all'area politica del centrodestra negli ultimi anni. (Il Giornale d'Italia)
La presidente di Magistratura democratica ribadisce l'allarme per la riforma della giustizia spinta dal centrodestra: «Vogliono sottoporre i pm al controllo dell'esecutivo» (Open)
Roberto Tortora 31 gennaio 2025 Formigli chiede: “Chi è che ricatta il governo Meloni?”. Da lì Giannini parte senza freni: “Bisognerebbe che ce lo dicesse il presidente del Consiglio, che ha detto per l'ennesima volta “non sono ricattabile”, usando una formula che evidentemente per lei è stata fortunata. (Liberoquotidiano.it)
A PiazzaPulita su La7 Corrado Formigli allestisce un processo a senso unico a Giorgia Meloni sul caso Almasri. La premier, ovviamente, è già "condannata" per i suoi attacchi alle toghe dopo aver ricevuto un avviso di garanzia (insieme, va detto, a mezzo governo finito sotto indagine: il sottosegretario Mantovano e i ministri Nordio e Piantedosi). (Liberoquotidiano.it)