Indagato il poliziotto che ha sparato e ucciso il migrante Moussa Diarra alla stazione di Verona
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Indagato il poliziotto che ha sparato e ucciso il migrante Moussa Diarra alla stazione di Verona L’agente della Polfer deve rispondere di eccesso colposo di legittima difesa. Il giovane, originario del Mali, era in Italia da 8 anni. “Era un immigrato regolare, stava lavorando, aveva un percorso di integrazione avviato” dice l’assessora alla sicurezza Stefania Zivelonghi. Si attende il risultato dell’autopsia. (Fanpage.it)
Ne parlano anche altre testate
Laici e cattolici, centri sociali e volontari che operano nell’aiuto agli extracomunitari, associazioni e comunità impegnati nel sociale e nelle realtà missionarie. Un documento è stato firmato da 36 gruppi veronesi di diverso orientamento. (Il Fatto Quotidiano)
(s.c.) l Continuano le iniziative politiche sul tragico incidente di domenica a Porta Nuova che ha portato alla morte del giovane malese Diarra Moussa: lunedì alle ore 10, davanti alla stazione di Porta Nuova, il sindacato di destra UGL, vicino alle posizioni di FDI, ha organizzato un flash mob che vuole essere il contraltare all’altro flash mob estemporaneo organizzato nei giorni scorsi dai collettivi di sinistra, i quali hanno pregato a lungo sostando davanti al punto in cui il giovane è caduto inerme, lanciando invettive contro le forze dell’ordine. (L'Adige di Verona)
A lui è intestato il conto corrente aperto mercoledì scorso insieme ad alcuni colleghi ristoratori veronesi per raccogliere fondi con cui contribuire alle spese legali del poliziotto – ora indagato per eccesso colposo di legittima difesa – che ha sparato a Moussa Diarra, la notte tra sabato e domenica poco fuori dall'ingresso della stazione Porta Nuova, uccidendo il giovane originario del Mali che si era scagliato contro l'agente armato di coltello. (Corriere della Sera)
A confermarlo l'autopsia effettuata oggi, giovedì 24 ottobre, nella sede di Medicina legale del Policlinico cittadino dalla professoressa Federica Bortolotti. Era presente anche la consulente di parte civile, Gabriella Trenchi e la Polizia scientifica, in particolare per l'esame sugli abiti del giovane. (ilgazzettino.it)
Si è trovato davanti un pazzo furioso che menava fendenti a destra e manca ma, prima di agire, interpretando la logica del magistrato che lo ha indagato, avrebbe dovuto almeno farsi dare una coltellata, possibilmente non in modo grave, per potere poi agire di conseguenza. (il Giornale)
L’AUTOPSIA RIVELA CHE “IL COLPO CHE HA UCCISO MOUSSA DIARRA NON ERA RAVVICINATO”. APERTA RACCOLTA FONDI PER CHIEDERE VERITÀ E GIUSTIZIA (Radio Onda d'Urto)