Lo scontro su Generali e la rivincita dei Benetton: la compagnia sale di 6 miliardi quest’anno

InvestireOggi.it ECONOMIA

Ieri, si è appreso che il costruttore ed editore romano ha rastrellato altre azioni della compagnia, salendo al 6,30%.

A quel punto, l’operazione diverrebbe potenzialmente costosissima da sostenere.

Sta di fatto che Generali quest’anno in borsa sia cresciuta di oltre il 26%, salendo a una capitalizzazione superiore ai 28 miliardi di euro, quasi 6 in più da fine 2020

Sono soci di lungo corso sia in Mediobanca che in Generali e vantano buoni rapporti con tutti gli attori in gioco. (InvestireOggi.it)

Ne parlano anche altri giornali

La loro neutralità nella battaglia su Generali fa fremere il mercato che si chiede quanto la famiglia trevigiana possa resistere senza schierarsi. Dall’altra l’asse Caltagirone-Del Vecchio, ambedue azionisti di Piazzetta Cuccia (3 e 19%) ma soprattutto ispiratori e spina dorsale del blocco alternativo, un patto parasociale che vale circa l’11% del Leone. (Bluerating.com)

I punti chiave La posizione dei torinesi. Venerdì il comitato nomine. La battaglia dei proxy. 3' di lettura. Francesco Gaetano Caltagirone rastrella ancora azioni Generali sul mercato e si porta al 6,2% del capitale della compagnia (al 6,27% se si considerano anche le quote detenute in Acqua Campania, società collegata). (Il Sole 24 ORE)

Permane però il grumo di potere di Mediobanca, che anzi si aggroviglia sempre più; lo vediamo nelle manovre intorno alle liste per il prossimo CdA Generali. Della “Galassia del Nord”, su cui Eugenio Scalfari e Giuseppe Turani scrissero Razza padrona, a parte alcune vestigia rilevanti per gli archeologi, resta solo Assicurazioni Generali. (Domani)

La neutralità dei Benetton nella battaglia su Generali fa fremere il mercato che si chiede quanto la famiglia trevigiana possa resistere senza schierarsi. Il mercato punta su una confluenza dei Benetton nel patto; una mossa che, tuttavia, potrebbe attrarre l'attenzione delle Autorità. (ilGiornale.it)

Il titolo viaggia ai massimi dal 21 febbraio 2018, in sostanza vicino ai livelli pre-Covid, come effetto combinato principalmente di due fattori. (Il Sole 24 ORE)