Arresto per omicidio in cartiera a Lucca

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
INTERNO

Il 13 gennaio il giudice per le indagini preliminari di Lucca interrogherà il 50enne albanese fermato per l'omicidio di Artan Kaja, 52 anni, anch'egli albanese, trovato morto il 9 gennaio in un deposito della cartiera Smurfit Kappa a Lunata, Capannori. L'indagato, che si è presentato spontaneamente ai carabinieri, ha ammesso in modo confuso di aver sparato e gettato l'arma, ma senza costituirsi formalmente. Inizialmente si era ipotizzato un incidente sul lavoro o una caduta per malore, ma il medico legale, dopo un primo esame esterno del corpo, non ha escluso l'ipotesi di aggressione.

L'omicidio, avvenuto nel piazzale della cartiera, ha suscitato grande scalpore nella comunità locale. L'indagato, un autotrasportatore albanese, avrebbe confessato di aver sparato martedì nel deposito dell'azienda e di aver gettato la pistola, ma non ha rivelato il movente alla base del gesto. Le indagini, condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Lucca, hanno portato all'arresto del sospettato la sera del 9 gennaio, confermando che si è trattato di un omicidio e non di un incidente o di un malore fulminante.

L'interrogatorio di garanzia, previsto per lunedì, sarà un momento cruciale per chiarire ulteriormente i dettagli dell'accaduto e per comprendere le motivazioni che hanno spinto l'indagato a compiere un gesto così estremo. Nel frattempo, è stata disposta l'autopsia sul cadavere di Artan Kaja, che potrebbe fornire ulteriori elementi utili alle indagini. La vicenda, che ha scosso profondamente la comunità di Capannori, rimane al centro dell'attenzione delle autorità e dell'opinione pubblica, in attesa di nuovi sviluppi.