La rappresaglia del Cremlino Espulsi 24 diplomatici italiani

QUOTIDIANO NAZIONALE ESTERI

Al momento non si conoscono i nomi degli italiani espulsi, e si sa solo che l’ambasciatore Giorgio Starace ieri mattina è stato convocato dal ministero degli Esteri russo per ricevere la comunicazione della decisione.

Ieri il governo russo ha annunciato l’espulsione di 85 dipendenti di ambasciate europee: tra questi ci sono 24 persone che lavorano nell’ambasciata italiana a Mosca.

Intanto si apprende che la Duma sta valutando la possibilità di votare il ritiro della Russia dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) e dal Wto (Organizzazione mondiale del commercio)

L’annuncio è stato anticipato all’agenzia di stampa russa Ria Novosti da Maria Zakharova , portavoce del ministero degli Esteri russo, e confermato dal premier italiano Mario Draghi (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ne parlano anche altre fonti

Mosca espelle i diplomatici di Italia, Spagna e Francia e annuncia che la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia fornirà energia alla Russia. Gli Usa avvertono il Cremlino: non saranno tollerate aggressioni a Finlandia e Svezia durante il processo di adesione alla Nato. (OGGI)

Alla notizia, la Farnesina chiarisce attraverso un comunicato che il personale oggetto del provvedimento avrebbe sempre esercitato le proprie funzioni nel pieno rispetto della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche. (la VOCE del TRENTINO)

Così Mario Draghi definisce la decisione della Russia di espellere 24 diplomatici italiani, come ritorsione per l'espulsione analoga da Roma dei suoi diplomatici. "Un atto ostile". (la Repubblica)

La giornata della ritorsione si è aperta a Mosca con la convocazione degli ambasciatori di Italia, Francia e Spagna – Giorgio Starace, Pierre Levy e Marcos Gomez Martinez – a cui è stata comunicata la decisione del Cremlino di dichiarare «persone non grate» i diplomatici contenuti nelle rispettive liste (La Stampa)

La nostra ambasciata a Mosca resta operativa e sarà sempre più importante per lavorare per una de-escalation e per la pace”. Lo afferma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, commentando l’espulsione di 24 diplomatici italiani dalla Russia. (Silenzi e Falsità)

Quella della Russia era «una reazione attesa» in base al principio della «reciprocità», ha commentato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. «Questo - ha aggiunto - non vuol dire che i canali diplomatici si indeboliranno. (ilmessaggero.it)