Alluvione Emilia Romagna, gli aggiornamenti e i vaccini contro le infezioni

Today.it SALUTE

Dopo sette giorni dall'alluvione si continua a lavorare senza sosta in Emilia Romagna per cercare di risolvere al più presto i danni provocati dalla spaventosa inondazione che ha travolto più di 40 comuni tra il 16 e il 17 maggio scorsi. Dopo una settimana, distruzione e morte hanno causato ai territori "oltre 7 miliardi di danni", ma la cifra è destinata ad aumentare. E se non sono bastate frane, fango e pioggia a portare caos, ora il problema per la salute collettiva sono le acque stagnanti, portatrici di infezioni e malattie. (Today.it)

Su altre testate

L’emergenza in Emilia-Romagna non si è certo conclusa con il cessare delle piogge. Come riporta l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), infatti, i rischi per la salute legati alle alluvioni posso avere impatti anche a medio e lungo termine. (WIRED Italia)

Bologna – Nelle zone colpite dall’alluvione del ravvenate dove ancora l’acqua non è defluita non c'è nessun allarme sanitario. L’Asl Romagna, competente territorialmente, ha diramato le necessarie raccomandazioni generali su tutta la provincia. (Protezione Civile Emilia Romagna)

Iss: “In zone alluvionate è opportuno seguire le indicazioni delle Autorità Sanitarie” 25 MAG (Quotidiano Sanità)

C'e' stata l'alluvione che ha devastato interi territori, spazzando via le case e la vita di 15 persone. E ora a preoccupare le popolazioni colpite dall'ondata di maltempo, in particolare quelle del ravennate, sono le acque alluvionali che possono essere contaminate da reflui provenienti da sistemi fognari o da sostanze chimiche e da rifiuti agricoli o industriali, con possibili impatti sulla salute. (Tiscali Notizie)

C’è una cosa da fare ora: evitare di esporre la cute al contatto con l’acqua, perché dobbiamo presumere che sia sporca, contaminata. (il Resto del Carlino)

A tal proposito, come ampiamente rilevato dalle autorità locali e ripreso dagli organi di stampa, dopo quasi una settimana dall’evento, una nuova emergenza potrebbe aggiungersi a quella del fango e delle frane ovvero quella sanitaria causata dall’acqua putrida che potrebbe veicolare infezioni e dunque rischi concreti per la salute e la sicurezza del personale. (CONAPO SINDACATO AUTONOMO VIGILI DEL FUOCO)