Governo: Bonomi, 'questa volta dobbiamo allearci' - Sardiniapost.it

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Milano, 8 giu. (Adnkronos) – “Una volta, è vero, il messaggio al Governo è stato ‘stupiteci’. Questa volta penso che dobbiamo allearci”. Lo dice il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, a un evento organizzato da Sole 24 Ore e Financial Time. “Di recente anche nelle parole di Ignazio Visco nella relazione di Bankitalia ho trovato […]

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Ne parlano anche altre fonti

Ho sentito sindacalisti minacciare licenziamenti fino a due milioni, vorrebbe dire che il 50% del personale dei collaboratori verrebbe licenziato”. Continua Bonomi: “Da gennaio ad aprile la manifattura ha assunto 123.000 persone, siamo in fase di ripresa ed espansiva. (L'agone)

Ricordo che l’industria italiana, per il riciclo dei rifiuti industriali, è la seconda al mondo: un dato che nessuno conosce. La vera sfida sarà sulle riforme, per rendere il Paese più moderno ed efficiente e fare in modo di scaricare a terra le risorse del Recovery Plan. (Il Sole 24 ORE)

Questa volta penso che dobbiamo allearci". Noi dobbiamo tornare a dare futuro migliore ai nostri figli" (La Sicilia)

Il leader degli industriali, che ha parlato nel corso di un convegno sul Made in Italy, ha aggiunto che questo è il momento di “ridare sogni, tornare ad avere il sogno di un futuro per i nostri figli” L’appello e’ rivolto sia ai sindacati che al governo, naturali interlocutori di quel Patto sociale che, ricorda Bonomi, la Confindustria ha proposto da tempo: “già all’assemblea pubblica dell’associazione nel settembre dello scorso anno avevo lanciato un patto per l’Italia e anche nella relazione del governatore della Banca d’Italia ho ritrovato questo appello”. (Il Diario del Lavoro)

Sulla plastica, se si chiude un intero comparto si lasciano a casa 20mila persone. Come rispondiamo a questo, a queste 20mila persone? (La Sicilia)

E' il parere di Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, durante un evento di Sole 24 Ore e Financial Times. In generale, sostiene, "sulla partecipazione femminile al lavoro siamo molto indietro e la pandemia ha aggravato questa situazione. (La Sicilia)