Fondo monetario internazionale, confermata la fiducia nella direttrice Georgieva: era accusata di aver favorito la Cina

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Georgieva ha subito accolto con favore la decisione, dichiarando che le accuse contro di lei erano "infondate".

Yellen ha chiamato l'economista poche ore dal verdetto spiegando che l'indagine interna della Banca Mondiale "solleva dubbi legittimi e preoccupazioni ma non rappresenta una base per un cambio di leadership all'internto dell'Fmi".

Da Washington, sponda amministrazione Usa, giunge quindi un chiaro segnale di un cambio di passo per preservare credibilità e integrità del Fondo e della Banca

A sostenere l'accusa era stato lo studio WilmerHale: agli esperti legali era stato commissionato un report dalla stessa Banca Mondiale. (Notizie - MSN Italia)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Tuttavia, gli Stati Uniti, in quanto maggior contribuente al Fondo monetario internazionale, hanno mobilitato forze potenti. L’ascesa economica della Cina darà inevitabilmente al Paese maggiore influenza attraverso le Nazioni Unite e istituzioni come la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale (sdionline)

Secondo un'indagine interna condotta dallo studio legale WilmerHale, Georgieva avrebbe fatto pressione, quando era direttrice della Banca Mondiale, per migliorare la posizione della Cina nella classifica del rapporto 'Doing Busines' nel 2018 e 2020 (tvsvizzera.it)

La posizione della ex commissaria UE era traballante da alcune settimane. Stando alle conclusioni di un'indagine interna alla Banca mondiale, la 68enne avrebbe esercitato pressioni, all'epoca in cui era ai vertici di quest'istituto, per migliorare la posizione della Cina nell'edizione 2018 del rapporto di analisi economica "Doing Business". (RSI.ch Informazione)

La direttrice dell'FMI Kristalina Georgieva Keystone. Secondo un'indagine interna condotta dallo studio legale WilmerHale, Georgieva avrebbe fatto pressione, quando era direttrice della Banca Mondiale, per migliorare la posizione della Cina nella classifica del rapporto 'Doing Busines' nel 2018 e 2020 (Bluewin)

Pechino fa sapere che ritiene che la sua posizione in classifica al numero 78 non tenga in debito conto le riforme degli ultimi anni. Ma, dalla Lituania alla Giamaica, non sono pochi i casi di report del Fondo truccati per favorire un’intesa con i creditori (FIRSTonline)

Peggio la Cina, nelle ultime posizioni, che secondo le accuse avrebbe fatto pressioni nel 2018 per non scivolare ancora piu' in basso Il Board - si legge - ha fiducia nell'impegno della Direttrice generale nel mantenimento dei piu' alti standard di governance e integrita' al Fondo monetario". (Borsa Italiana)