Sulla politica agricola vince ancora il bla bla bla dell’Unione europea

Domani INTERNO

Tra le novità effettive di questa politica agricola c’è proprio il ruolo crescente dei governi.

In Italia sono stati fatti un paio di tavoli di partenariato con sindacati e ong, ma ancora siamo indietro

«L’Ue ha preferito le grandi lobby dell’agroindustria», prende atto il presidente dei Verdi europei, Philippe Lamberts, che parla di green washing.

L’eurodeputato socialdemocratico non è solo un gran sostenitore, ma è uno degli architetti della riforma della Politica agricola comune (Pac) approvata oggi, 23 novembre, all’Europarlamento. (Domani)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Per molti, poi, la nuova Pac era la cartina tornasole della capacità di Bruxelles di accelerare davvero la transizione ecologica Dal 1° gennaio 2023 entrerà in vigore la nuova politica agricola comune, partorita dopo un lunghissimo negoziato. (Rinnovabili)

ia libera del Parlamento Europeo alla nuova Pac: dei 387 miliardi che la Ue destina alle politiche agricole fino al 2027, 50 (compreso il cofinanziamento) andranno all'Italia. Una posizione in linea con quella dell'eurodeputato ambientale lituano Bronis Rope, per il quale questa "nuova PAC non consente di superare le disuguaglianze sociali, né di raggiungere gli obiettivi di protezione ambientale" (La Repubblica)

In poche parole, si tenderà a sostenere una produzione agricola più sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che sociale. Una componente fondamentale riguarda la sostenibilità, grazie ai cosiddetti eco-schemi che saranno il 25% dei pagamenti diretti - che per l’Italia significa circa 900 milioni di euro annui. (L'HuffPost)

E che si vada verso l’obbligo non è cosa certa: la Commissione Ue dovrà monitorare l’impatto della misura nei vari Paesi, per apportare eventuali correttivi. D’altro canto, anche in un precedente Consiglio Agrifish, con i ministri dell’Agricoltura dell’Ue, gli Stati avevano spiegato che non avrebbero tollerato nessuna ingerenza della Commissione Ue (Il Fatto Quotidiano)

Il primo paese beneficiario è la Francia (18%, un po’ meno di 10 miliardi), seguita dalla Spagna (12%), dalla Germania (11%) e dall’Italia (5,3 miliardi). L’Europarlamento ha approvato ieri la nuova politica agricola comunitaria (Pac), dopo un lungo periodo di discussione, in seguito alla proposta di riforma presentata dalla Commissione nel 2018, adottata in Consiglio solo nel giugno scorso. (Il Manifesto)

“Dal Parlamento viene un importante riconoscimento del ruolo della Politica agricola comune (PAC), che deve garantire reddito agli agricoltori affinché possano continuare ad offrire alimenti sani nelle giuste quantità preservando le risorse naturali e contribuendo alla lotta al cambiamento climatico con più ricerca ed innovazione”. (Cuneodice.it)