Armi, ok al piano Giorgetti. Sceneggiata pacifista M5s

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Giancarlo Giorgetti propone la via italiana al piano europeo per la difesa, mettendo d'accordo la maggioranza e raccogliendo l'apertura di credito da parte della Francia. Nel frattempo, continua il dibattito politico sulla sicurezza del Continente. Con Giuseppe Conte che raduna il M5s a Strasburgo per una protesta contro l'aumento della spesa militare e Fratelli d'Italia che propone di cambiare il nome al piano di Ursula von der Leyen. (il Giornale)
Ne parlano anche altri giornali
Giorgetti si barcamena tra Meloni e Salvini sul piano di riarmo europeo E’ l’impressione prevalente tra gli osservatori parlamentari dopo il question time a Montecitorio dove il titolare del Tesoro, Giancarlo Giorgetti, esponente di spicco della Lega, quando ha risposto a una domanda sul piano ReArm Europe. (Start Magazine)
L’Italia, ha continuato il capo del Mef, «appoggia i pacchetti di semplificazioni normative denominati "Omnibus" della Commissione europea, ma chiede interventi supplementari sul rinvio delle scadenze degli obblighi di rendicontazione di sostenibilità e di due diligence ambientale per le imprese». (Italia Oggi)
Roma, 12 mar. – “Invece di sparare cifre a priori dobbiamo sapere quali sono le vere necessità per quelli che sono gli investimenti militari. (Agenzia askanews)

Un fondo di garanzia di circa 16 miliardi di euro potrà mobilitare fino a 200 miliardi di investimenti industriali aggiuntivi, in linea con le migliori pratiche di Invest Eu e prima del Fondo europeo per gli investimenti strategici». (La Stampa)
Lo abbiamo visto ieri al Consiglio Economia e Finanza (Ecofin) dove i ministri che si occupano della nascente economia di guerra hanno recepito con favore la proposta del governo Meloni: uno stanziamento di 16,7 miliardi presi dal fondo europeo InvestUe che dovrebbe generare un moltiplicatore fantasioso pari a 12 e arrivare a «tirare» fino a 200 miliardi di euro da spendere in carri armati ma anche per la «difesa» in senso largo: infrastrutture, polizie, tecnologie «dual-use» civili e militari sfigurando l’idea stessa di ricerca scientifica messa al servizio dei fabbricanti di cannoni. (il manifesto)
L'Italia "non può concepire il finanziamento della difesa a scapito della spesa sanitaria e dei servizi pubblici". (Sky Tg24 )