Droga, affari e un omicidio nella faida degli ultrà dell’Inter. Così la ’ndrangheta conquista le curve
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Pestaggi, estorsioni, risse, affari dentro e fuori dallo stadio, traffico di droga, omicidi. È un’escalation criminale che va avanti da anni, che legherebbe la curva nerazzurra a quella rossonera, mentre da tempo oramai si vocifera dell’ascesa di esponenti della ’ndrangheta ai vertici della tifoseria organizzata. Prima l’agguato all’ex ultras milanista Enzo Anghinelli, colpito alla testa in pie… (La Stampa)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Andrea Giambartolomei Redattore lavialibera La sera prima, la partitella con altri ultras. (lavialibera)
" La gravità del fatto, i cui contorni e movente devono ancora essere chiariti, i numerosi contatti che Beretta vanta con esponenti del tifo organizzato, contatti che potrebbero garantirgli una sicura e duratura latitanza , il ruolo apicale ricoperto dall'indagato in vari contesti delinquenziali come attestato dalle condanne per stupefacenti, sono tutti elementi che corroborano un serio pericolo di fuga ". (Tuttosport)
Bellocco, spiega, «dopo avermi disarmato, ha cominciato a sparare, ho tirato fuori il coltello e l’ho colpito da 7 a 10 volte». Beretta, difeso da Mirko Perlino, ha parlato al pm Paolo Storari: è stato fermato con le accuse di omicidio e detenzione illegale di arma da fuoco. (Open)
Klaus Davi, che solo due giorni fa ha incontrato “Cicciu u Testuni” La vittima dell’agguato Antonio Bellocco era uno degli 11 figli di Giulio e Aurora. Giulio era il fratello di Umberto Bellocco detto “Assu i mazzi” morto anche lui nel carcere di Opera, il 22 ottobre 2022. (Telemia)
La procura di Milano continua ad indagare sull’omicidio Bellocco, l’ultrà dell’Inter morto due giorni fa durante una lite con Andrea Beretta, capo ultrà nerazzurro. (Inter-News)
– “Sto perdendo un sacco di soldi con il blocco delle partite e dei concerti”. Il pluripregiudicato, tornato in libertà dopo 26 anni dietro le sbarre, parla dell’indotto “nero” di San Siro, gestito dai leader del tifo organizzato di fede nerazzurra, e dello stop forzato al business sotterraneo dettato dalle regole anti-contagi della pandemia. (IL GIORNO)