"Pietro viene e ti prende l'ufficio a martellate": i Labate, la violenza e le estorsioni

ReggioToday INTERNO

Intimidire, tenere il territorio sotto controllo, spillare soldi agli imprenditori che sceglievano la zona sud di Reggio Calabria per impiantare le proprie attività.

Le estorsioni erano il pane quotidiano per le sei persone finite in manette, all’alba di oggi, nell’ambito dell’operazione “Cassa continua”.

Il settore commerciale delle onoranze funebri era quello di riferimento di alcune delle persone finite in manette questa mattina. (ReggioToday)

Su altri giornali

Reggio Calabria - I carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato membri della cosca di ‘ndrangheta “Labate”, dediti a estorsioni, detenzioni di armi da guerra, comuni da sparo e clandestine e trasferimento fraudolento di valori. (Il Lametino)

Reato commesso a Reggio Calabria il 16.06.2017;. e con (nei cui confronti si è proceduto separatamente), illegalmente detenevano armi comuni da sparo: un fucile carabina cal. (Stretto web)

Gli elementi di indagine racchiudono ed attualizzano le risultanze investigative anche di altre inchieste, quali “Bumma”, “Roccaforte” ed “Eterna”, e delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia. (Zoom24.it)

La cosca Labate nel business delle onoranze funebri: 6 arresti a Reggio Calabria. Reato commesso a Reggio Calabria, il 16 giugno 2017. (Corriere della Calabria)

Da ciò si evince il riconoscimento di un ruolo di primo piano nella gerarchia criminale del quartiere ove la stessa MESSINA abitava nei confronti di TOSCANO Pietro. Ciò che maggiormente colpisce della vicenda è l’assoggettamento di un professionista che, sentitosi ingiustamente minacciato, piuttosto che denunciare il fatto alle competenti autorità, preferiva rivolgersi a Pietro TOSCANO, conscio della forza intimidatrice che lo stesso avrebbe esercitato sul predetto cliente. (ZMedia)

Reato commesso a Reggio Calabria, fino all'8 dicembre 2012;. . . , Pietro Toscano quale titolare di fatto della ditta di onoranze funebri avente denominazione "Croce Granata", compivano atti di concorrenza con minaccia ai danni di altro imprenditore concorrente. (LaC news24)