Immigrazione, la Commissione Europea: "No ai ricollocamenti obbligatori" chiesti dall'Italia

Liberoquotidiano.it ESTERI

Un piano che non prevede trasferimenti obbligatori di immigrati sbarcati sulle coste Ue verso gli altri paesi dell'Unione, così come richiesto dall'Italia.

Il primo, screening pre-ingresso, una "procedura di frontiera integrata" per identificare chi entra da frontiere extra Ue senza autorizzazione o per identificare chi sbarca dopo operazioni di ricerca e salvataggio.

Come supercazzola è la conclusione del primo "pilastro", per cui si legge: "Tutte le altre procedure saranno migliorate e soggette a un monitoraggio più forte e al sostegno operativo delle agenzie dell’Ue". (Liberoquotidiano.it)

Se ne è parlato anche su altri media

La Ue ha già dato prova in altri settori della sua capacità di fare passi straordinari per conciliare prospettive divergenti - afferma -. Con "i rimpatri sponsorizzati gli Stati dovranno rimpatriare - entro otto mesi - una quota di migranti dal Paese di primo ingresso. (Avvenire)

“La signora Ursula ha detto delle cose straordinarie, nel senso che finalmente ha parlato di energie rinnovabili, di Green Economy. (Il Fatto Quotidiano)

Così la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen è interventuta sul nuovo Patto su asilo e migrazione, presentato poi dal vicepresidente Margaritis Schinas e dalla commissaria Ue, Ylva Johansson. (Sky Tg24 )

Così il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Margaritis Schinas presentando le proposte per il nuovo Patto su asilo e migrazione. Sarà poi la Commissione europea a valutare la sua entrata in funzione», ha aggiunto Johansson. (Ticinonline)

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue, la proposta per far fronte all'emergenza immigrazione: "Oggi proponiamo una soluzione europea per ricostruire la fiducia tra Stati membri e per ripristinare la fiducia dei cittadini nella nostra capacità di gestire come Unione", ha detto in merito alla procedura di registrazione alle frontiere. (Liberoquotidiano.it)

Se con il Recovery Fund il premier Giuseppe Conte ha esultato per l’accordo raggiunto a Bruxelles, questa volta il governo probabilmente non sarà ugualmente entusiasta del patto europeo sui migranti elaborato dalla Commissione Europea. (Money.it)