Mps post rottura trattative Mef-UniCredit: azione riduce perdite, ma incubo burden sharing fa crollare bond subordinati fino -19%

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Il titolo Mps riduce notevolmente le perdite, arretrando alle 14.07 ora italiana di poco più dell'1%, a 1,058 euro, dopo che, all'inizio della sessione, era affondato di oltre il 7,5%.

Stando a quanto riportato dall'Ansa il bond da 750 milioni con scadenza 2028 perde il 16,8% e tratta poco sopra il 60% del suo valore nominale, quello da 300 milioni con scadenza nel 2029 arretra del 13% a 84,5, quello da 400 milioni con scadenza 2030 sprofonda del 19,4% a 63,4 e quello da 300 milioni con scadenza 2030 del 18,9% a 66. (Finanzaonline.com)

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Riguardo al trend del titolo Mps, "i rischi sono elevati per ulteriori ribassi poichè l'aumento di capitale potrebbe essere ingente e difficilmente si troveranno fondi sul mercato. Così Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia, ha commentato la notizia, diffusa domenica 24 ottobre, relativa alla rottura delle trattative tra UniCredit e il Tesoro su Mps. (Finanzaonline.com)

Tutto questo con l’aggravante che il suddetto Padoan ora è il presidente di quella stessa Unicredit, che dovrebbe acquisire ora MPS. Un mozione presentata al Senato a prima firma Adolfo Urso e sottoscritta da tutti senatori di FdI, il 24 Febbraio scorso, aveva già previsto quello che si sta purtroppo verificando in queste ore nella vicenda Unicredit-MPS. (Money.it)