Ergastolo al padre assassino di Azka: “Si faceva violentare da lui per salvare la sorella”

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Fine pena mai per Muhammad Riaz, 45 anni, oggi condannato dalla Corte d'assise di Macerata per l'omicidio della figlia 19enne Azka Riaz, contro la quale è stato condannato anche per violenza sessuale e maltrattamenti.

Si lasciava violentare dal padre per salvare la sorellina. Nonostante non fosse alla guida del veicolo che ha investito mortalmente la ragazza, Riaz si è visto contestare l'accusa di omicidio volontario. (Fanpage.it)

La notizia riportata su altri giornali

Anche la mia assistita non ha mai avuto dubbi sulla colpevolezza del marito» dice l’avvocato Nardozza che tutela la madre di Azka, parte civile al processo. L’uomo, pakistano 45enne, dopo la sentenza è uscito dal tribunale, per tornare in carcere, senza dire una parola. (Cronache Maceratesi)

E si trattò di un omicidio volontario. Dalle indagini, emerse che Azka era stata picchiata dal padre tanto da riportare la frattura della mandibola, e lasciata dolorante a terra dove poi un’auto l’aveva travolta. (Corriere della Sera)

Dalle indagini, poi, emerse che la ragazza era stata picchiata dal padre tanto da riportare la frattura della mandibola, e lasciata dolorante a terra dove poi un'auto che sopraggiungeva l'aveva travolta. (Rai News)

La giovane italiana di famiglia pachistana disse telefonicamente alla madre in Pakistan di aver subito violenze sessuali da parte dell'uomo e di maltrattamenti anche ai danni della sorella e dei fratelli. (la Repubblica)

L’ipotesi sostenuta dal procuratore di Macerata Giovanni Giorgio, ora accolta dai giudici, servì a chiedere la modifica del capo d’imputazione in omicidio volontario. Dalle indagini emerse una frattura della mandibola, dalla quale si arrivò a capire che la ragazza era stata picchiata dal padre. (Open)

Per gli esperti della difesa, invece, le ferite riportate da Azka derivarono dall'incidente stradale. Ultimo aggiornamento: 19:04. Il difensore ha parlato di «sentenza ingiusta perché fondata su un pregiudizio: aver ipotizzato la violenza dall'omicidio e viceversa». (Il Messaggero)