mosca: kursk quasi del tutto riconquistato, putin potrebbe rispondere sul cessate il fuoco





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Mentre il mondo attende una risposta ufficiale da parte di Vladimir Putin sulla bozza di cessate il fuoco proposta dall’Ucraina e mediata dagli Stati Uniti, la situazione nel Kursk sembra volgere a favore della Russia. Secondo quanto dichiarato dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, l’operazione militare russa per riconquistare la regione di Kursk, al confine con l’Ucraina, è entrata nella sua “fase finale”. Le forze ucraine, che avevano infiltrato l’area, sarebbero ormai prossime a essere respinte definitivamente.
Putin, durante una visita ai posti di comando nella regione, ha ascoltato i resoconti dei comandanti del gruppo Sever, i quali hanno confermato i progressi dell’operazione. “Il presidente è stato informato che l’obiettivo di liberare il territorio è quasi raggiunto”, ha aggiunto Peskov, sottolineando l’importanza strategica della regione. Intanto, mentre i droni ucraini continuano a colpire obiettivi all’interno del territorio russo, il Cremlino sembra voler prendere tempo, evitando di accelerare i tempi su una decisione riguardo alla tregua.
La proposta di cessate il fuoco, negoziata a Gedda tra funzionari ucraini e americani, è stata già approvata da Kiev. Tuttavia, Mosca non ha ancora fornito una risposta definitiva. Donald Trump, che ha sollecitato Putin ad accettare l’accordo, ha minacciato “sanzioni devastanti” nel caso in cui la Russia decidesse di rifiutare. Negoziatori statunitensi si stanno preparando a raggiungere Mosca entro la settimana, ma il Cremlino ha fatto sapere di non voler “correre” nelle decisioni.
Nel frattempo, la Polonia ha rilanciato la richiesta agli Stati Uniti di dispiegare armi nucleari sul suo territorio come deterrente contro una possibile aggressione russa. Una mossa che riflette le crescenti tensioni in Europa, dove molti si interrogano sulla necessità di dotarsi di uno scudo atomico. La situazione, già complessa, potrebbe ulteriormente complicarsi se la Russia decidesse di rifiutare la tregua, portando a un’escalation delle ostilità.
Mentre Putin valuta le opzioni, il mondo osserva con attenzione ogni sviluppo. La riconquista del Kursk, se confermata, rappresenterebbe una vittoria simbolica e strategica per Mosca, ma la partita diplomatica sul cessate il fuoco resta aperta. Gli occhi sono puntati sulla conferenza stampa congiunta tra Putin e il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, durante la quale potrebbero emergere ulteriori dettagli sulla posizione russa.