Omicidio Vannini, la Cassazione: "La condotta di Ciontoli fu spietata"

LA NOTIZIA INTERNO

Come “militare appartenente alla Marina e successivamente distaccato ai Servizi segreti”, scrivono ancora i giudici, “detentore di armi da fuoco e autore dello sparo”, Ciontoli “ha gestito in maniera autoritaria l’incidente e ha da subito minimizzato l’accaduto, tentando di rassicurare i familiari con spiegazioni poco credibili”

È quanto sostengono i giudici della quinta sezione penale della Corte di Cassazione nelle motivazioni della sentenza con cui il 3 maggio scorso (leggi l’articolo) hanno confermato la condanna a 14 anni di carcere per Antonio Ciontoli, accusato di omicidio volontario con dolo eventuale in relazione alla morte di Marco Vannini, avvenuta a Ladispoli la notte tra il 17 e il 18 maggio 2015. (LA NOTIZIA)

La notizia riportata su altri giornali

Lo dice l’assessore alla Sicurezza, Polizia locale e Immigrazione di Regione Lombardia, Riccardo De Corato, commentando la sentenza del Consiglio di Stato sul capannone che fungeva da moschea a Cantù (Como). (MI-LORENTEGGIO.COM.)

a Corte di Cassazione – accogliendo la richiesta dell’avvocato Mario Murone – ha annullato con rinvio la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catanzaro il 28 novembre 2019 a carico di Daniele Menniti in qualità di Sindaco di Falerna. (Corriere della Calabria)

News | Vannini, i giudici della Cassazione: “Condotta di Ciontoli spietata” | VIDEO “Ciontoli era ben consapevole di aver colpito Marco Vannini con un’arma da fuoco”. “Ciontoli era ben consapevole di aver colpito Marco Vannini con un’arma da fuoco e della distanza minima dalla quale il colpo era stato esploso”, scrivono i giudici. (LE IENE)

Ciontoli minimizzò l'accaduto. Antonio Ciontoli come "militare appartenente alla Marina militare e successivamente distaccato ai Servizi segreti, detentore di armi da fuoco e autore dello sparo, ha gestito in maniera autoritaria l'incidente e ha da subito minimizzato l'accaduto, tentando di rassicurare i familiari con spiegazioni poco credibili", si legge ancora nelle motivazioni della sentenza. (RomaToday)

Condannati anche la moglie e i due figli a 9 anni e 4 mesi per concorso anomalo in omicidio volontario. Poco dopo le 23:00, Marco venne colpito da un colpo di pistola, sparato dal padre di Martina e Federico. (ilGiornale.it)

Per i giudici, inoltre, Ciontoli «omise prima, e per un tempo apprezzabile, di chiamare i soccorsi. I giudici si concentrano sul comportamento del capofamiglia: Antonio Ciontoli, militare di Marina e successivamente ai Servizi segreti come distaccato, era il «detentore di armi da fuoco e autore dello sparo». (Open)