Orfini a Civitanova fa le veci di Letta: «Si deve lavorare tutti i giorni per bonificare il clima d'odio» (Foto)

«Credo sia importante la presenza di tante persone qui oggi – ha continuato Orfini- e che a questa manifestazione fosse presente anche il sindaco».
Uno di loro arriva da Senigallia, ma è originario della stessa città della Nigeria,Ike Agbor, da cui proveniva anche Alika.
E’ stato lui a rappresentare il partito nazionale al posto del segretario Enrico Letta che nei giorni scorsi aveva espresso solidarietà e vicinanza ai familiari di Alika Ogochukwu. (Cronache Maceratesi)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Oggi siamo qui per condannare ogni gesto di violenza, questo fatto atroce che c'è stato. Nel frattempo i partecipanti del corteo si sono inginocchiati con il pugno alzato alla maniera del "Black Lives Matter" e in lungo cartello hanno scritto «Le nostre vite contano, le nostre voci contano» (corriereadriatico.it)
Io vivo in Spagna, e lui nel 2019 era anche venuto a trovarmi. Qui c’è un bimbo rimasto orfano, c’è un uomo che abbiamo amato e non rivedremo mai più (il Resto del Carlino)
– ripetono a squarcia voce i manifestanti – giustizia per Alika” raggiunge piazza XX Settembre ed è qui che si accavallano le voci e i protagonisti del sabato civitanovese. Alle 14, i manifestanti accorsi in città si radunano nel piazzale dello stadio. (Vivere Civitanova)

L’errore principale che si fa, però, di episodi come questo, è relegare il tutto alla follia di un singolo. Peccato che l’intervento degli organi competenti avviene spesso per facciata, abbandonando il compito proprio nel momento in cui vi è più bisogno (AndriaLive)
Attiviamo uno sportello per immigrati in questa città e percorsi interculturali nelle scuole, mettiamo in atto una rivoluzione pacifica" Mauro Malatini, profumiere di Civitanova, precisa: "Sto sfilando senza nessuna bandiera, per una ferita che c’è in questo momento, che non ha colore, ma è una ferita dell’umanità in generale. (il Resto del Carlino)
Abbiamo il dovere di chiederci perché è successo e di manifestare tutti insieme nel luogo dove Alika è stato ucciso e fare in modo che quel pezzo di strada, quel pezzo di città porti il suo nome, affinché a settembre i ragazzi delle scuole possano anch’essi deporre un fiore e dire: mai più alla violenza, all’indifferenza, alla paura e alle discriminazioni. (il Resto del Carlino)