Draghi in Libia, obiettivo: “Difendere i propri interessi internazionali e la cooperazione”

La Stampa INTERNO

Poche ore ma che culmineranno nella tarda mattinata di domani con una dichiarazione congiunta del premier Mario Draghi e del neopremier libico Abdul Hamid Dbeibah.

L'obiettivo di Roma è che si rispetti il percorso che porterà la Libia il 24 dicembre alle elezioni.

Se vi fossero interessi contrapposti l'Italia non deve avere alcun dubbio a difendere i propri interessi internazionali, né deve avere timori reverenziali verso qual che sia partner. (La Stampa)

Ne parlano anche altre fonti

C’è voglia di fare, voglia di futuro, e voglia di ripartire e in fretta”.Così il Primo Ministro libico, Abdel Hamid Mohamed Dabaiba nelle dichiarazioni congiunte al termine dell’incontro con il premier italiano Mario Draghi Roma, 6 apr. (LaPresse)

(LaPresse) – “E’ stato un incontro straordinariamente soddisfacente, caloroso e ricco di contenuti. Roma, 6 apr. (LaPresse)

La visita del presidente Draghi a Tripoli si inserisce, dunque, in un contesto fragile. Lo dimostra anche l’ultimo episodio di ingerenza russa ai nostri danni: aver reagito senza timori e ambiguità ci rafforza. (ISPI)

(LaPresse) – “C’è la volontà di riportare l’interscambio tra i due paesi ai livelli che aveva 5-6-7 anni fa e anzi la conversazione di oggi mi assicura che si vuole anche superare quel livello. Così il premier, Mario Draghi, nelle dichiarazioni congiunte al termine dell’incontro con il primo ministro libico, Abdel Hamid Mohamed Dabaiba (LaPresse)

Il premier vedrà a Tripoli il suo omologo libico Dabaiba. Obiettivo il ritorno della leadership italiana per la stabilità politica del Paese nordafricano | CorriereTv. Oggi la prima visita all’estero di Draghi, in Libia con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. (Corriere TV)

«Si poteva far di più, ma vogliono lavorare con l’Italia e dobbiamo evitare di crearci problemi da soli E nel governo di unità nazionale entrano gli ex seguaci di Gheddafi dal nostro inviato Vincenzo Nigro 31 Marzo 2021 dal nostro inviato Vincenzo Nigro. (la Repubblica)