Affitti brevi: Umbria maglia nera d’Italia per strutture fuorilegge
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«Malgrado il decreto che dispone che qualsiasi unità immobiliare destinata alla locazione turistica debba munirsi del Codice identificativo nazionale, specifici dispositivi di sicurezza e la presentazione al Comune di appartenenza della Segnalazione certificato di inizio attività, sia in vigore da 10 giorni in Umbria 2 strutture su 5, circa il 40% circa, sono ancora fuorilegge». L’agenzia ‘Purple & Noise‘ analizza i dati del Ministero del turismo che fotografano «un significativo ritardo anche rispetto alla media nazionale per la quale tale proporzione si riduce a 1 su 5». (umbriaON)
Su altri media
Dal 1 gennaio sono in vigore le disposizioni relative al nuovo Codice identificativo nazionale (Cin), che deve essere attribuito alle unità immobiliari adibite a contratti di locazione... (Virgilio)
Chi possiede una multiproprietà è escluso automaticamente dalla possibilità di svolgere l’attività di affitti brevi a meno che agisca nella illegalità. A evidenziarlo è Federcontribuenti nel fare riferimento alla nuova npormativa in vigore dal primo gennaio che non contempla la possibilità di richiedere il Cin (Codice identificativo nazionale) per i multiproprietari. (NT+ Condominio)
Le strutture per gli affitti brevi in Friuli: ancora tanti senza Cin. (Friuli Oggi)
In pratica una su quattro fra hotel, b&b, agriturismi e titolari di affitti brevi ancora non è in regola con la richiesta del Cin. Cioè? Il Codice identificativo nazionale diventato obbligatorio per essere identificati per la promozione e la pubblicità dell’offerta di ospitalità. (LA NAZIONE)
Una norma che si applica a chiunque offra o conceda in locazione un’unità abitativa o una sua porzione per scopi turistici o per locazioni brevi, nonché ai gestori delle strutture ricettive, compresi gli agriturismi. (LaGuida.it)
Affitti brevi, nuove regole e sanzioni in vigore dal 2025 (Rete Gargano)