De Luca contro Pd e governo, battaglia per il terzo mandato

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INTERNO

Vincenzo De Luca, governatore della Campania, ha recentemente criticato duramente la decisione del governo di impugnare la legge regionale che consente il terzo mandato consecutivo ai presidenti di Regione. Secondo De Luca, tale decisione rappresenta una reazione di paura di fronte alla volontà popolare, e la sua battaglia non si limita alla Campania, ma si estende a livello nazionale, puntando a suscitare un dibattito che va oltre le specifiche normative locali.

Il Partito Democratico, in netta contrapposizione con De Luca, ha adottato una linea chiara: la legge che consente il terzo mandato ai presidenti di Regione è inaccettabile. La legge, approvata il 5 novembre, è stata voluta da De Luca in polemica con la segretaria del suo (ex?) partito, Elly Schlein, che non da oggi manifesta insofferenza sia verso lo "sceriffo salernitano", sia verso il figlio Piero, deputato e coordinatore della corrente che fa capo a Stefano Bonaccini.

Il centrodestra, dal canto suo, ha attaccato De Luca con forza. Nappi, esponente della Lega, ha chiesto al Pd di chiarire subito da che parte sta, accusando De Luca di voler far intendere che i problemi con il suo partito e le sinistre siano risolti. Nappi ha inoltre sollevato dubbi sulla reale intenzione di De Luca di continuare a gestire il potere insieme al Pd, chiedendo chiarezza e atti concreti, come la sfiducia in Consiglio e l'espulsione dal partito.

La questione del terzo mandato per i governatori è complessa e suscita dibattiti accesi. Da un lato, una permanenza prolungata in un incarico come quello di presidente di Regione, che assegna grandi poteri di spesa, può introdurre rischi di notabilato e creare feudi di potere.