Cambio dollaro-euro ai minimi da 3 anni sotto i colpi della guerra commerciale
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Il dollaro ha continuato a perdere terreno nei confronti delle principali valute venerdì 11 aprile, a causa dell’incertezza sulle prospettive economiche degli Stati Uniti in una guerra commerciale che ha messo in dubbio lo status di bene rifugio della valuta. All’inizio della giornata, la Cina ha risposto all’ultima tariffa statunitense del 145% con una del 125% sui beni statunitensi. La valuta statunitense ha toccato un minimo di 10 anni rispetto al franco svizzero e un minimo di tre anni rispetto all’euro, scendendo a 88 centesimi di euro per la prima volta dall’inizio della guerra in Ucraina (Morningstar)
Su altre fonti
Il calo del dollaro è ripreso dopo che Trump ha dichiarato domenica che continuerà ad applicare dazi su telefoni, computer e dispositivi elettronici di consumo, minimizzando una precedente tregua decisa nei confronti di alcuni prodotti elettronici di consumo. (Websim.it)
C'è una cosa che non ti dicono mai davvero: la politica monetaria è poesia. O, almeno, una forma di incantesimo. Si pronunciano formule svalutazione, fluttuazione, tassi e la realtà cambia forma. Il mondo si muove perché qualcuno, da una stanza insonorizzata della Federal Reserve, ha fatto sentire la voce di un dollaro. (il Giornale)
Mentre tutto il mondo discute dei dazi, i Big della Finanza si stanno avvicinando a ben altri – interessanti – progetti. Parliamo degli RWA, per cui si stima un futuro molto roseo, un mercato da 10 trilioni di dollari da qui a pochi anni. (Proiezioni di Borsa)
Tuttavia, la situazione è cambiata drasticamente". "Il dollaro statunitense sembrava destinato a trarre vantaggio dai dazi imposti dagli Stati Uniti, in quanto questi avrebbero potuto aumentare i flussi di capitale verso il dollaro come rifugio sicuro, compensando i costi più elevati delle importazioni. (La Stampa)
Post di Giovanni Di Corato, Amministratore Delegato Amundi RE Italia SGR – (Econopoly - ilSole24ORE)
A trarne vantaggio è l’euro, che guadagna altrettanto nello stesso lasso di tempo, portandosi ai massimi dall’invasione russa dell’Ucraina. Il biglietto verde perde la media del 10% contro le altre valute mondiali rispetto ai massimi di gennaio e scende ai minimi da due anni. (Investireoggi -)