Iraq. Elezioni: Primo paertito ol movimento di Al-Sadr - Come Don Chisciotte

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La creazione della compagine governativa potrebbe richiedere tuttavia settimane di negoziati politici senza che ci sia un chiaro leader all’orizzonte.

Ciò significa che il gruppo peserà parecchio nella formazione del nuovo governo e nella nomina del futuro premier.

Al-Sadr dovrà affrontare la feroce concorrenza dei rivali politici sciiti e degli estremisti filo-Iran che desiderano portare il paese in un’orbita più stretta a Teheran

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Ne parlano anche altri media

In calo l'Alleanza per lo stato di diritto dell'ex premier Nouri al-Maliki, che avrebbe ottenuto 37 seggi. Il blocco di partiti guidato dal leader religioso sciita Moqtada al-Sadr ha rivendicato la vittoria alle elezioni di ieri in Iraq, contrassegnate da un elevato tasso di astensionismo. (AGI - Agenzia Italia)

In quell’occasione si levarono grandi proteste per tutto il Paese, a favore delle quali si schierò proprio il vincitore di oggi al Sadr. Anche in questo caso, l’ultimo giudizio lo dà l’affluenza, la strategia delle «elezioni riparatrici» non sembra aver funzionato (La Stampa)

Ma lo stesso Sadr - figlio di un’illustre famiglia legata allo sciismo politico in Iran e in Libano - ha da tempo annunciato il disarmo del suo partito. I risultati parziali delle elezioni legislative in Iraq sanciscono il consolidamento delle elite populiste al potere da più di un decennio. (L'HuffPost)

Ma nel 2011, all’inizio del ritiro di larga parte dell’esercito americano, ancora al Sadr cominciò ad aprire ai partiti di maggioranza. Le sue squadre armate cominciarono ad aggredire le truppe americane e della coalizione alleata nelle regioni sciite del sud. (Corriere della Sera)

Ma da chi finora ha gestito manu militari il paese: le milizie sciite filo-iraniane Forse è per evitare «incidenti» simili che ieri il premier iracheno al-Kadhimi ha personalmente supervisionato la consegna delle urne alla Commissione elettorale. (Il Manifesto)

Le prime stime danno Sairoon a 73 seggi su 329, una ventina di seggi in più rispetto elezioni del 2018. Si tratterebbe di 9 milioni di persone sui 22 milioni di elettori registrati. (La Gazzetta di Mantova)