Esce dal carcere, sequestra e stupra una donna

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Una storia di terrore e coraggio si è consumata a Padova, dove una donna albanese di 37 anni è riuscita a sfuggire al suo aguzzino e a dare l'allarme alla polizia. Il suo aggressore, un 36enne kosovaro con numerosi precedenti penali, era uscito dal carcere da meno di 24 ore prima di sequestrarla e violentarla sotto la minaccia di una pistola. La vicenda ha avuto inizio quando la donna è stata contattata telefonicamente da un uomo sconosciuto, che l'ha convinta a scendere in strada con la scusa di importanti notizie riguardanti il figlio 18enne. (Polesine24)
Ne parlano anche altri media
E’ successo a Padova. Arrestato un 36enne. (infodifesa)
Era uscito da poco meno di 24 ore dal carcere il 36enne kosovaro arrestato dalla polizia di Padova per aver sequestrato e violentato più volte, sotto la minaccia di una pistola, una donna. (Corriere del Veneto)
In Veneto non può e non deve esserci alcuno spazio per chi si rende responsabile di crimini così efferati". Lo afferma il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia in merito al fermo da parte della Polizia di un cittadino kosovaro di 36 anni, irregolare sul territorio nazionale e pluripregiudicato, gravemente indiziato - secondo quanto si è potuto apprendere - di aver sequestrato e più volte violentato una donna di 37 anni in due appartamenti di Padova (TgPadova Telenuovo)

L'uomo è stato rintracciato e bloccato dalla squadra Mobile dopo l'allarme al 113 da parte della vittima, una 37enne albanese, che due giorni fa è riuscita a fuggire dall'appartamento disabitato dove era stata rinchiusa. (Tgcom24)
Un uomo di 36 anni, di origini kosovare, è stato arrestato dalla polizia di Padova con l’accusa di sequestro di persona e violenza sessuale aggravata. Il sospettato, armato di pistola, ha abusato più volte di una donna di 37 anni, di nazionalità albanese, dopo averla attirata con l’inganno e costretta a seguirlo. (TViWeb)
Neanche il tempo di uscire di galera che poche ore dopo, per soddisfare i suoi più bassi istinti si macchia di un reato gravissimo, ordito con l'inganno e a cui ha dato seguito con la più spietata veemenza e brutale violenza. (Secolo d'Italia)