L’accordo storico che imporrà alle multinazionali di pagare (almeno) il 15% di tasse

L'agone ESTERI

Tutti i Paesi del G7 si sono impegnati ad adottare questa corporate tax sui profitti d’impresa, che secondo Sunak verrà adottata con riferimento alle mega imprese con margini superiori al 10%.

L’accordo, secondo il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, che vuole rialzare l’aliquota del 15% è “un primo passo”.

“Oggi a Londra – ha commentato il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni – abbiamo compiuto un grande passo verso un accordo globale senza precedenti sulla riforma della tassazione delle imprese. (L'agone)

Ne parlano anche altre testate

Il primo ad annunciare lo storico accordo sulla tassazione globale delle multinazionali del settore tecnologico è stato il tesoro britannico che su Twitter ha parlato di “una stretta sull'elusione fiscale” che farà pagare “la giusta quota” alle multinazionali di Big Tech. (RTL 102.5)

Si prevede che questo sistema porti nelle casse degli Stati miliardi di dollari di tasse in più, che saranno impiegati per finanziare i molteplici piani di rilancio dei governi post pandemia. (ilmessaggero.it)

L’accordo, precisa il ministero dell’Economia britannico, prevede che “i più grandi giganti tecnologici multinazionali pagheranno la loro giusta quota di tasse nei Paesi in cui operano”. “Serve equità, per questo oggi e’ stata raggiunta l’intesa sulla tassa globale ai colossi del digitale al 15% (ilMetropolitano.it)

Le possibilità di un accordo globale sono notevolmente aumentate. (La Nuova Ferrara)

Lo scrive il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, su Facebook sull'accordo raggiunto al G7 Finanze sulla tassazione per le multinazionali "Oggi a Londra abbiamo compiuto un grande passo verso un accordo globale senza precedenti sulla riforma della tassazione delle imprese. (Euroroma.net)

Il vertice dei ministri delle Finanze ha raggiunto l’intesa per un’aliquota minima del 15% sui profitti delle grandi corporate nei vari Paesi. L’idea è dunque quella di tassare meno, ma ovunque, aggirando l’elusione fiscale e consentendo ai Paesi come l’Italia dove l’aliquota era più alta di recuperare almeno tutto il dovuto, anche se in percentuale più bassa. (FIRSTonline)