I cittadini non ne possono più delle toghe rosse: “Avete perso ogni credibilità”

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La fiducia degli italiani nella magistratura è drasticamente calata. Molto meno della metà dei cittadini crede nei giudici e si capisce subito che tale può essere una situazione pericolosa e potenzialmente esplosiva. Specialmente nei confronti della maggioranza dei magistrati che fa il proprio lavoro e non si lascia sopraffare dalle questioni ideologiche. Ma dappertutto, anche in questo contesto, esiste una parte minoritaria ma straordinariamente rumorosa, una di quelle correnti che finiscono in basso nelle elezioni interne all’Anm ma i cui membri riescono a fare baccano più di tutti. (La Voce del Patriota)
Su altre fonti
La Lega ha ritirato l’emendamento del DL Cultura che si proponeva di rendere non vincolante il parere delle Soprintendenze. Questo però non significa che il partito guidato da Matteo Salvini abbia messo da parte le proprie idee sul lavoro delle Soprintendenze, anzi: la battaglia sui pareri delle Soprintendenze è soltanto rinviata, e la materia, ha annunciato la Lega, sfocerà in un futuro disegno di legge ad hoc. (Finestre sull'Arte)
Agl’inizi degli anni Novanta, il nostro Paese fu la ribalta bollente di un’operazione giudiziaria senza precedenti che sconvolse il mondo politico, la società tutta. (ROMA on line)
In capo a una settimana furiosa, tocca mettere giù alcuni punti che a noi sembrano fermi. (L'HuffPost)

Ad integrare il racconto fu varato, a mo’ di toppa riparatrice, il decreto migranti presentato come sfida, sempre ai giudici e come segnale di «efficienza». (La Stampa)
Il rumore di fondo non si placa. E ognuno tiene il punto, tra governo e magistratura. (Corriere della Sera)
Le pecche della politica, i peccati della magistratura (Start Magazine)