Guerra in Ucraina, vicecomandante del reggimento Azov parla in un videomessaggio: “Siamo dentro…

Il Fatto Quotidiano ESTERI

Io e il mio comando siamo sul territorio dello stabilimento Azovstal.

Grazie al mondo, grazie all’Ucraina.

“Nell’85esimo giorno di guerra (19 maggio).

È il videomessaggio del vicecomandante del reggimento Azov – Sviatoslav ‘Kalina’ Palamar – che secondo i media russi si era arreso lasciando l’acciaieria di Mariupol

È in corso un’operazione, i cui dettagli non annuncerò.

(Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre fonti

Azovstal, i combattenti ucraini che si sono arresi lasciano Mariupol 20 maggio 2022. (LaPresse) - Più di 1.700 combattenti ucraini che difendevano l'acciaieria Azovstal a Mariupol si sono arresi da lunedì secondo le autorità russe: nella sera di giovedì diversi autobus con militari ucraini sono stati visti lasciare la città. (Il Sole 24 ORE)

Le sue foto restano in rete. L’ultimo messaggio sul web del fotografo, però, non si è limitato al semplice addio Fotografo dell’Azovstal catturato dai russi. Il fotografo, poco prima di finire nelle mani dei militari russi, ha pubblicato sui social un tweet che lascia poco spazio all’immaginazione: “È fatta. (Virgilio Notizie)

"I miei uomini sono tutti qui con me", dice comunicando la resa. (Adnkronos) - Sergei Volynsky, comandante della 36esima brigata dei marines ucraini, lascia l'acciaieria Azovstal con i suoi uomini come documentano video pubblicati su Telegram da canali russi. (ilmessaggero.it)

Secondo i numeri diffusi dai russi (ma non confermati da Kiev), dal 16 maggio, “hanno deposto le armi e si sono arresi” 2.439 combattenti che si trovavano all’interno dell’impianto. “Le strutture sotterranee dell’azienda, dove si erano nascosti i militanti – ha spiegato -, sono passate sotto il pieno controllo delle Forze armate russe”. (Sardegna Reporter)

Uno dei combattenti del battaglione Azov, Dmytro Kozatsky detto “Orest”, ha diffuso ai media ucraini quelle che probabilmente saranno le ultime sue foto dall’interno dell’acciaieria Azovstal a Mariupol, dopo che Kiev ha ordinato il cessate il fuoco ai suoi soldati per concludere le evacuazioni. (Open)

Grazie dal rifugio di Azovstal, il luogo della mia morte e della mia vita», ha scritto nel suo ultimo post su Twitter il giovane combattente soprannominato «gli occhi di Azovstal» Più di venti foto caricate in una cartella su Google Drive, attraverso un link pubblico e disponibile a tutti, diventate il testamento del fotografo-soldato che non ha mai smesso di raccontare attraverso il suo obiettivo le condizioni di vita all’interno dell’acciaieria. (Corriere della Sera)