M. Il figlio del secolo

M. Il figlio del secolo
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Non aspettatevi storia, ma delle storie. Se poi siano anche vere è domanda oziosa e inutile Immaginate un attore teatrale prima di entrare in scena. L’inquietudine di chi deve esibirsi, di chi deve calarsi nei panni di un personaggio, di chi deve rappresentare il dramma su cui va a fondarsi la parte decisiva della rappresentazione. La quarta parete è annullata, il viso dell’attore ti attanaglia, ti cattura. (http://www.odysseo.it/)

Se ne è parlato anche su altri giornali

M ci ha diviso, ci ha fatto discutere, ci ha spinto a leggere e ad approfondire… tutte reazioni che si hanno solo avanti alle cose incisive e fatte bene. Le dichiarazioni che fanno propendere per il meglio (GQ Italia)

Su Sky Cinema Uno HD alle 21:15 sul canale 301, gli episodi finali di "M. - Il figlio del secolo", la serie che racconta l’ascesa di Mussolini. Dopo il successo elettorale che ha colorato di nero il Parlamento, il deputato socialista Giacomo Matteotti denuncia i brogli e le violenze delle camicie nere, chiedendo l’annullamento delle elezioni. (Digital-Sat News)

La serie M - Il figlio del Secolo tratta dal romanzo di Antonio Scurati, attraverso il racconto dell'ascesa di Mussolini e delle sue relazioni personali, tra cui quelle con la moglie Rachele, con l’amante Margherita Sarfatti, apre anche una feritoia sull'estetica della moda dell'epoca, fortemente plasmata dall'immaginario fascista e dall'idea di donna che voleva imporre. (Vogue Italia)

M. Il figlio del Secolo: se l'occhio del regista può spogliare il Re (già nudo)

Il mondo del cinema è in fermento grazie al ritorno di leggendari mostri che hanno segnato la cultura pop. Tra le produzioni più attese, spicca il sequel di Godzilla e Kong – Il Nuovo Impero, un film che ha già catturato l’attenzione degli appassionati. (SofiaOggi.com)

Ho da poco finito di vedere la serie M – Il figlio del secolo. Ho letto che le polemiche si sono concentrate perlopiù attorno all’attore interprete di Mussolini, Luca Marinelli, che ha raccontato del suo “dolore” – vero o strumentale che sia – nell’interpretare questo personaggio da convinto antifascista. (Il Fatto Quotidiano)

La serie tratta dall'omonimo romanzo di Scurati utilizza la camera da presa per distruggere la mitologia del potere, rovesciando completamente l'utilizzo che si faceva del cinema sotto i regimi dittatoriali. (Movieplayer)