I ladri del Libano

ISPIonline ESTERI

L'esercito è forse l'unica istituzione interconfessionale rimasta in Libano ma deve agire con attenzione: ufficiali e truppa vengono da ognuna delle 17 sette religiose del paese.

Negli affari libanesi Hezbollah interviene solo quando lo ritiene necessario: come sempre, senza pagarne l'eventuale prezzo

Il suo messaggio di giovedì al Libano era e rimane: potete avere pace ma non giustizia; o giustizia ma con il caos. (ISPIonline)

Su altre testate

I due movimenti sciiti accusano Tarek Bitar di prendere di mira soprattutto politici alleati a loro negli interrogatori: e quindi di essere di parte Sono morte almeno sei persone e più di trenta sono state ferite dai colpi di arma da fuoco. (Il Riformista)

Il ministro dell'Interno libanese, Bassam Maulawi ha confermato che sei manifestanti sciiti sono morti dopo essere state raggiunti da colpi d'arma da fuoco esplosi da "cecchini" durante le proteste a Beirut. (AGI - Agenzia Italia)

È stato stimato che circa 300 mila cittadini (i due terzi della popolazione della capitale libanese ) cittadini siano rimasti senza casa. Non essendoci più quattrini, non si possono importare né petrolio né gas e, quindi, le centrali elettriche non producono energia. (Italia Oggi)

Una tensione aumentata quando Teheran e Damasco, entrambe sotto embargo Usa e internazionale, hanno inviato carburante al Libano stremato. Il movimento sciita da tempo accusa l’ambasciata Usa a Beirut di dare ordini alle Forze libanesi, partito di destra, responsabile a suo dire degli spari sulla manifestazione. (Quotidiano del Sud)

Il primo ministro Nagib Mikati ha da parte sua lanciato un appello per il ritorno alla calma, denunciando i tentativi di far precipitare il Libano in una nuova spirale di violenza. Sei persone sono morte e una trentina sono rimaste ferite oggi, giovedì, a Beirut in una manifestazione organizzata dai partiti sciiti Hezbollah e Amal contro i giudici che stanno portando avanti l’inchiesta sulla maxi esplosione avvenuta al porto della capitale libanese. (RSI.ch Informazione)

Questa mattina a Beirut un video ha acceso una polemica che è un sintomo ulteriore delle tensioni fortissime nella società libanese: nel video si vede Ibrahim Hoteit, portavoce dei familiari delle vittime dell'esplosione del porto del 4 agosto 2020 (la Repubblica)