Regionali Puglia, Conte: parità di genere, inaccettabile che la Regione dica no

Corriere della Sera INTERNO

«Prendiamo atto delle disponibilità di alcuni Gruppi regionali ad approvare urgentemente la norma.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte attacca la Regione Puglia, che ha bocciato il voto di genere — con doppia preferenza uomo-donna — per le prossime elezioni Regionali, che si terranno i prossimi 20 e 21 settembre.

« Non possiamo accettare», ha detto, «che la Regione Puglia non recepisca il principio fondamentale di parità tra uomo e donna per l’accesso alle cariche elettive. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri media

In provincia di Foggia allo stato sono stati circoscritti tre focolai e messi sotto controllo". Il direttore generale della Asl di Bari Antonio Sanguedolce con riferimento ai quattro casi della sua provincia dichiara:"Sono casi appartenenti a due nuclei familiari diversi individuati grazie alla sorveglianza attiva e allo screening. (TraniViva)

Dopo cinque anni di tentativi di convincere il Consiglio Regionale della Puglia, assolutamente sovrano in materia, ad approvare la doppia preferenza di genere nella legge elettorale pugliese per adeguare la nostra regione al resto d’Italia, oggi il nostro impegno programmatico si è realizzato grazie al Governo della Repubblica. (La Voce di Manduria)

Questo vale anche per le altre Regioni che ancora non hanno adeguato i rispettivi sistemi elettorali al principio di parità di genere. (TraniViva)

Per il Governo l'empowerment femminile è un imperativo morale, politico e giuridico. Non c'era più tempo purtroppo per riconvocare il Consiglio Regionale, ma nella sostanza il provvedimento del Governo riassume le posizioni di tutti ed equipara la legge pugliese a quella delle altre regioni e dei comuni». (BarlettaViva)

DOPPIA PREFERENZA: BOCCIA, PARITA’ UOMO DONNA E’ DIRITTO UNIVERSALE. (StatoQuotidiano.it)

Rivolgiamo adesso un appello a tutte le forze parlamentari, senza distinzioni tra maggioranza e opposizioni: sarebbe davvero un bel segnale che il decreto-legge appena approvato dal Consiglio dei Ministri riunito in seduta straordinaria fosse convertito in legge all'unanimità dal Senato e dalla Camera dei Deputati». (AndriaViva)