Piacenza, tornano liberi i sindacalisti Si Cobas e Usb arrestati a luglio

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Tornano liberi i sei sindacalisti del Si Cobas e dell’Usb arrestati a Piacenza lo scorso 19 luglio.

Il sindacato “mantiene inalterato il giudizio sul gravissimo operato della Procura di Piacenza e mantiene alta la mobilitazione per fermare questo attacco gravissimo al sindacalismo conflittuale e di classe”.

Il caso dei 14 cambi appalto in meno di 10 anni riguarda una nota multinazionale con hub sia a Piacenza che nella provincia a Pontenure (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre fonti

Il tribunale del Riesame di Bologna revoca i domiciliari per i sei sindacalisti, quattro di Si Cobas e due di Usb, arrestati il 19 luglio a Piacenza. Oltre all'associazione gli inquirenti piacentini contestavano una serie di reati commessi nell'ambito di vertenze sulla logistica, tra cui violenza privata, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, sabotaggio, interruzione di pubblico servizio. (La Repubblica)

21 min lettura. Inchiesta sulla logistica a Piacenza, liberi i sindacalisti arrestati. Ma mentre la Procura formalizzava le accuse e riportava questa versione del processo, il processo era già concluso: A. (Valigia Blu)

(eikon). Stamattina c'è l'udienza del riesame che deciderà sul provvedimento di custodia cautelare per sei sindacalisti (La Repubblica)

Cade di fatto il reato di Associazione per delinquere per tutti gli imputati. Il tribunale del riesame di Bologna ha ordinato questa mattina la scarcerazione dei sei compagni, due USB e quattro Si Cobas, posti agli arresti domiciliari in seguito all’inchiesta/teorema della Procura di Piacenza sull’attività sindacale nel settore della logistica. (Contropiano)

Noi abbiamo costruito coi facchini pratiche che contrastassero la paura dei padroni: abbiamo fatto lotte “spaventose”, scioperi che hanno spaventato i padroni e i loro servi, abbiamo agito legittima difesa dallo sfruttamento capitalistico. (Contropiano)

Da qui l’accusa di associazione a delinquere, poi caduta, motivata nelle quasi 350 pagine dell’ordinanza che hanno portato all’applicazione di misure cautelari. I sindacalisti erano accusati di aver proclamato scioperi «artificiosamente» per «guadagno personale» dei vertici e per «alimentare le figure intermedie dei delegati». (Corriere)