Il Pil 2021 è cresciuto troppo. I fondi Pnrr rischiano il taglio

ilGiornale.it INTERNO

Il ministro dell'Economia, Daniele Franco, ieri ha confermato la buona intonazione dell'economia sottolineando che «sarà fondamentale attuare il Pnrr».

La buona novella, però, rischia paradossalmente di trasformarsi in una penalizzazione proprio in tema di trasferimenti da parte dell'Europa.

«Il 2021 è stato un anno di forte ripresa e anche i dati disponibili del quarto trimestre sono positivi».

Il Pil «dovrebbe avvicinarsi al 6,5% e nel 2022 le previsioni di consenso indicano una crescita superiore al 4%». (ilGiornale.it)

La notizia riportata su altri media

Già il Recovery Fund era una presa in giro perché:. Sul tema è intervenuto Antonio Maria Rinaldi, e in modo molto netto. “Se qualcuno a Bruxelles pensa di togliere finanziamenti al nostro Paese, si sbaglia di grosso (Scenarieconomici)

Lo spiega a Bruxelles, durante il briefing con la stampa, la portavoce all’Economia della Commissione Ue Veerle Nuyts. Il fatto che i trasferimenti vengano in parte ricalcolati non è una sorpresa: era previsto dal regolamento della Rrf (Recovery and Resilience Facility). (Il Primato Nazionale)

L'economia sta andando meglio del previsto. Uno Stato membro, quando la cifra finale è più bassa di quella iniziale, ha però "diverse opzioni" a disposizione per compensare i tagli. (EuropaToday)

Lo sottolinea il Mef in una nota, rimarcando che “gli importi relativi alle sovvenzioni concesse all’Italia erano già stati significativamente rivisti al rialzo nel corso del processo di formazione del piano stesso, in relazione all’evolvere delle stime sul Pil del biennio 2020-2021. (LaPresse)

E il regolamento sottoscritto da tutti i 27 prevedeva per l’appunto la possibilità di rivedere gli stanziamenti sulla scorta dell’andamento dell’economia. Uno Stato membro, quando la cifra finale è più bassa di quella iniziale, ha però “diverse opzioni” a disposizione per compensare i tagli. (Imola Oggi)

Il 70% di queste pari a 47,9 miliardi sono certe il restante 30% pari a 21 miliardi, da ricalcolare a metà 2022. Lo ha confermato una portavoce di Bruxelles, Veerle Nuyts, in un breafing con la stampa, ricordando che il Next Generation Eu dovrà essere rivisto entro il 30 giugno 2022. (ilmessaggero.it)