Covid, «le varianti aumentano i ricoveri anche tra i giovani»

leggo.it SALUTE

Fra gli strumenti utili in questa fase dell'epidemia, nella quale giocano un ruolo anche le varianti, gli autori della ricerca indicano i test diagnostici e la tracciabilità come misure cruciali per ridurre la diffusione del virus.

Le tre varianti del virus SarsCoV2 più diffuse in Europa aumentano il rischio di ricovero, nei reparti Covid e nelle unità di terapia intensiva, anche fra i più giovani, ossia nelle classi di età comprese fra 20 e 39 anni e fra 40 e 59 anni, come fra i giovanissimi da zero e 19 anni: lo indicano i dati relativi alla variante inglese (B. (leggo.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Situazione sotto controllo Lo ha scritto su facebook il primo cittadino di Montepaone. (CatanzaroInforma)

È la conclusione dello studio sulle tre varianti più diffuse in Europa in questo momento: inglese, sudafricana e brasiliana che aumentano, grazie alla loro trasmissibilità, i ricoveri della fascia più giovane della popolazione. (Il Fatto Quotidiano)

Ben 10 regioni hanno meno di 50 casi, con la Provincia autonoma di Bolzano che ne ha rintracciati appena 5 I ricoverati con sintomi nei reparti Covid sono 18.395 e altri 2.490 pazienti positivi sono assistiti in terapia intensiva. (Il Fatto Quotidiano)

Condividi Con. Pinterest Linkedin VK email Print Lo indicano i dati relativi alla variante inglese, sudafricana e brasiliana, analizzati in sette Paesi europei, compresa l’Italia. (Telemia)

Con questa variante il rischio di ricovero è circa 3,5 volte maggiore per la fascia 40-59 anni (con aumento anche dei casi in terapia intensiva). Mentre i ricoveri in terapia intensiva aumentano da 2,9 a 13,9 volte nei gruppi 40-59, 60-79 e negli over 80 (iLMeteo.it)

Si è visto inoltre che gli operatori sanitari erano rappresentati leggermente meno nei casi VOC rispetto a quelli non-VOC. I risultati sono relativi alla comparazione dei pazienti VOC rispetto ai non VOC, non vanno letti in assoluto. (Open)