Fmi: «guerra» su Georgieva, nel silenzio europeo

Corriere della Sera ESTERI

La direttrice generale dell’Fmi, la bulgara Kristalina Georgieva, è accusata di aver favorito in maniera scorretta la Cina nel 2018.

I direttori esecutivi di Germania, Francia e Italia però non seguono Washington: per il momento, continuano a difendere Georgieva anche sapendo che ormai è spacciata.

Dall’amministrazione americana sono arrivati chiari segnali perché Georgieva si dimetta, dato che la sua credibilità viene considerata perduta. (Corriere della Sera)

Su altre fonti

E ha notato che l’indagine interna della Banca Mondiale solleva dubbi legittimi e preoccupazioni ma non rappresenta una base per un cambio di leadership al Fmi Kristalina Georgieva rimane alla guida del Fondo monetario internazionale. (Il Fatto Quotidiano)

Una interferenza indebita e ingiustificabile, negli interessi probabilmente degli Stati Uniti e delle loro imprese che operano in Cile. Ma è la sua parola contro una indagine indipendente di uno studio legale, WilmerHale, che ha ricostruito tutte le manipolazioni durante la gestione Georgieva della Banca mondiale. (Domani)

FONDO MONETARIO Fmi: «La ripresa mondiale zoppica». E si accende la polemica sull’oppotunità che rimanga o meno al vertice del Fmi la direttrice generale Kristalina Georgieva, finita sotto attacco con l’accusa di corruzione. (Corriere della Sera)

Georgieva ha subito accolto con favore la decisione, dichiarando che le accuse contro di lei erano "infondate". Per il segretario al Tesoro americano, Janet Yellen l'indagine interna della Banca Mondiale solleva dubbi legittimi e preoccupazioni ma non rappresenta una base per un cambio di leadership all'internto dell'Fmi (la Repubblica)

I punti chiave Il report che fa tremare il Fmi. 2' di lettura. Il Fondo monetario internazionale ha espresso la sua «piena fiducia» alla managing director Kristalina Georgieva, accusata di aver esercitato pressioni sullo staff della Banca Mondiale perché modificasse i business ranking dell’istituto in favore della Cina (Il Sole 24 ORE)