In seminario anche se gay, le nuove regole dei vescovi per gli aspiranti preti: la castità, l'uso dei social e la stretta sugli abusi
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Le nuove linee guida della Cei per l'ingresso in seminario. L'apertura dopo le polemiche per le frasi sulla «frociaggine» attribuite a papa Francesco Nessun divieto di accesso ai seminari per gli omosessuali. La cosa più importante per chi ambisce al presbiterato è mostrare «l’orientamento alla vita celibataria», a prescindere dai gusti. È quanto prevedono le nuove linee guida della Cei per l’ammissione ai seminari. (Open)
Ne parlano anche altre fonti
Le nuove linee guida della Conferenza Episcopale Italiana (BlogSicilia.it)
Lo prevedono le nuove linee guida della Cei per l'ammissione ai seminari. «Nel processo formativo, quando si fa riferimento a tendenze omosessuali» è «opportuno non ridurre il discernimento solo a tale aspetto». (L'Unione Sarda.it)
La Cei, però, non sembra aver accolto la colorita indicazione di Francesco. Lo scorso maggio, parlando proprio ai vescovi italiani, il Papa aveva pronunciato la famosa intemerata sulla "troppa frociaggine" nei seminari. (il Giornale)
Secondo le nuove linee guida della Cei, sono ammessi in seminario anche persone dichiaratamente omosessuali "purché venga rispettato il principio della castità". (Fanpage.it)
In sostanza quindi non si deve praticare sesso, scrive la Cei nelle nuove linee guida per l’ammissione ai seminari. Con l’obiettivo della consacrazione al sacerdozio – non ci sono «sbarramenti» alle persone omosessuali, purché dimostrino fin dall’inizio di mostrare «l’orientamento alla vita celibataria». (Il Sole 24 ORE)
I gay sono ammessi in seminario, purché rimangano casti. Lo prevedono le regole varate dalla Conferenza episcopale italiana. (Adnkronos)