"Siate aperti e rispettosi", il messaggio del Papa ai fedeli ungheresi. Faccia a faccia con Orban

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Al popolo ungherese e ai fedeli presenti Francesco ha chiesto di essere sempre aperti, radicati e rispettosi

L'incontro tra il Papa e Orban. Il faccia a faccia tra il Santo Padre e il Primo ministro ungherese si è svolto al Museo delle Belle Arti di Budapest, secondo il programma previsto, in un clima cordiale.

Presenti anche il Segretario di Stato Pietro Parolin e il ministro degli Esteri vaticano, Paul Gallagher. (Euronews Italiano)

Ne parlano anche altre fonti

I talebani hanno preso il controllo della principale prigione militare del Paese nell'ex base americana. (LaPresse)

Il nome di Dio è stato disonorato, perché “la blasfemia peggiore che gli si può arrecare è quella di usarlo per i propri scopi, anziché per rispettare e amare gli altri”. Il Pontefice a Bratislava: "Il nome dell'Altissimo usato per indicibili atti di disumanità". (LaPresse)

Ma il seme del Papa è gettato, chissà se Orban lo raccoglierà Risponde il premier Orban: «Ho chiesto al Papa di non lasciare che l'Ungheria cristiana perisca». (ilGiornale.it)

Circondato da fronti impegnati nelle “lotte per la supremazia”, il Papa esorta la Slovacchia a continuare a essere un esempio, a riaffermare il suo “messaggio di integrazione e di pace” (LaPresse)

È iniziato questa mattina presto il 34° viaggio apostolico internazionale di papa Francesco che si reca a Budapest per la conclusione del 52° Congresso eucaristico internazionale e in Slovacchia. Come di consueto, nel momento di lasciare il territorio italiano, Francesco ha fatto pervenire al presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, un telegramma in cui si legge: “Nel momento in cui mi accingo a partire per Budapest in occasione della giornata conclusiva del Congresso eucaristico internazionale, diretto poi in Slovacchia per incontrare i fratelli nella fede e gli altri abitanti di quella nazione, mi è gradito rivolgere a lei, signor presidente, e all’intero popolo italiano il mio cordiale pensiero che accompagno con auspici di serenità e di generoso impegno per il bene comune” (Corriere Cesenate)

In un mondo che “ha bisogno di porte aperte”, il Papa Bergoglio consegna alla comunità ebraica di Bratislava la sua promessa: “Siamo uniti nel condannare ogni violenza, ogni forma di antisemitismo, e nell’impegnarci perché non venga profanata l’immagine di Dio nella creatura umana” (LaPresse)