Non spetta al Gip scaricare sulle parti le conseguenze delle disfunzioni di App

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NT+ Diritto INTERNO

Non spetta al giudice sindacare i casi di malfunzionamento di App, l’applicativo del ministero della Giustizia per il deposito telematico degli atti nei procedimenti penali. In caso contrario la sua condotta deve essere qualificata come «abnorme» e le conseguenze non devono essere scaricate sulle parti, pm o difesa. La Cassazione, con la sentenza n. 45 della Seconda sezione penale, interviene per accogliere il ricorso presentato dalla Procura contro la decisione del Gip che aveva giudicato inammissibile... (NT+ Diritto)

Ne parlano anche altri media

Genova. (Genova24.it)

Nonostante gli allarmi lanciati dal Csm, dall’Associazione nazionale magistrati e anche dai penalisti, il governo è andato avanti a tappe forzate e la riforma, approvata con un decreto del 27 dicembre, è entrata in vigor… La rivoluzione digitale è già un flop. (la Repubblica)

Il presidente dell'ufficio, Modestino Villani, ha dichiarato, con un decreto ad hoc, il «malfunzionamento del sistema operativo App 2.0» e ne ha sospeso l'utilizzo. Il tribunale sospende App 2.0 Il tribunale di Torino si ribella contro l'app che fa cilecca sul processo penale telematico. (La Stampa)

Giustizia, M5S: "Su processo penale telematico da Governo disastro annunciato"

Era un disastro annunciato, il governo era stato avvisato dal Csm e dagli avvocati sul rischio di “paralisi” del sistema, perché l'applicativo aveva già mostrato problemi enormi nel corso della sperimentazione. (StileTV)

Alatri – Sospensione temporanea del servizio di controllo semaforico a Tecchiena, l’Amministrazione comunale fa chiarezza: “In relazione alle recenti notizie, del tutto inesatte, diffuse riguardo la sospensione del servizio di controllo semaforico presso l’intersezione di Tecchiena, questa Amministrazione precisa quanto di seguito. (Frosinone News)

Il presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia, con un provvedimento firmato ieri, ha sospeso il processo penale telematico. Come si legge nel decreto, il motivo risiede nelle criticità dell'applicativo App, la piattaforma ministeriale, che rischia di rallentare l'ordinaria attività processuale. (Tiscali Notizie)