Covid, la perizia di Crisanti su Alzano • Imola Oggi

Imola Oggi INTERNO

Crisanti oggi aveva parlato di 6mila vittime nel Bergamasco in rapporto a un milione di abitanti.

affaritaliani.it. Accertamenti condotti da un consulente hanno evidenziato che prima del 20 febbraio c’erano già almeno 100 casi di coronavirus.

Nel documento vi sarebbe un’articolata ipotesi delle vittime evitabili, giorno per giorno, da quando si ebbe conferma dei primi casi di diffusione del coronavirus nel nostro Paese. (Imola Oggi)

Se ne è parlato anche su altri media

A partire dal ministero della Salute, che di recente ha pubblicato un dossier sul numero di morti evitati grazie ai vaccini Negli ultimi giorni era già finito sui quotidiani per la critica rivolta a Mario Draghi sulle scelte anti-Covid prese in queste settimane. (Virgilio Notizie)

La zona rossa poteva salvare dalle 2000 alle 4000 vittime. Le dichiarazioni di venerdì 14 gennaio. Tutti i diritti riservati (Valseriana News)

Quanto alla diffusione del virus in Lombardia, l’inchiesta di Crisanti sconvolge quanto si sapeva sinora, vale a dire che il “paziente zero” fosse il 37enne scoperto affetto da Covid a Codogno il 19 febbraio 2020. (Contropiano)

I dati emergoni dalla maxiconsulenza del professor Crisanti depositata in Procura a Bergamo, dove i magistrati indagano a quasi due anni sulla gestione della pandemia. “Sono emerse delle criticità sull’applicazione del piano pandemico e dell’attivazione della zona rossa. (Secolo d'Italia)

Bergamo - Se fosse stata istituita la zona rossa nei comuni della Bergamsca travolti per primi dalla pandemia di Covid-19 si sarebbero evitate dalle 2 alle 4mila vittime. (IL GIORNO)

Infine se fossero esigibili provvedimenti di applicazione della zona rossa più tempestivi (prima dell’8 marzo, ndr) e che effetto avrebbero avuto sulla trasmissione del virus». Secondo, se le condotte presso l’ospedale di Alzano lombardo abbiano contribuito a far aumentare il contagio all’esterno dell’ospedale. (Corriere della Sera)