Lotta al pezzotto, gli operatori delle tlc contro la stretta che prevede il carcere
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La stretta contro i furbetti del pezzotto con nuove norme più stringenti, obblighi di segnalazione e possibilità di risalire in automatico anche all'utente finale del prodotto piratato con sanzioni fino a 5.000 euro sta dividendo il fronte degli operatori. Soprattutto dopo il via libera delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato a due emendamenti di Forza Italia e Fratelli d'Italia che prevedono l'estensione anche ai fornitori di servizi VPN e quelli di DNS pubblicamente disponibili l'obbligo di blocco dell'accesso ai contenuti abusivi e contestualmente l'obbligo di segnalazione all'autorità giudiziaria di comportamenti illeciti con previsione anche del carcere fino a un anno in caso di omissione della segnalazione. (Panorama)
La notizia riportata su altri giornali
Erano ormai mesi che i vertici di chi detiene i diritti tv del calcio italiano annunciavano una dura lotta contro la pirateria. Alla fine sono arrivate le nuove misure che terrorizzano coloro che hanno deciso di non pagare le classiche piattaforme che operano in Italia e offrono abbonamenti per poter seguire lo sport e il calcio. (Il Posticipo)
Tra questi, il più discusso prevede il carcere fino a un anno per chi fruisce di servizi illegali o ne è a conoscenza ma non li denuncia. All’interno del Decreto Omnibus, passato ieri in commissioni Bilancio e Finanze del Senato, sono stati approvati due emendamenti anti-pezzotto» firmati da Fratelli d’Italia e Forza Italia. (Open)
Arriva lo sblocco per i domini bloccati da sei mesi ma resta il carcere per chi non segnala; non basta però il sospetto, serve la certezza. (DDay.it)
Il DL Omnibus è in votazione oggi al Senato, con la fiducia, e poi passerà in votazione alla Camera entro l’8 ottobre, molto probabilmente di nuovo con la fiducia. (Libero Tecnologia)
L'Agcom, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, riporta al centro del dibattito la piattaforma anti-pirateria Piracy Shield, nata per tutelare i detentori dei diritti, soprattutto (ma non solo) nel calcio di Serie A e delle coppe europee. (Corriere della Sera)
Corriere.it riassume il funzionamento delle cosiddette multe automatiche, con pene più aspre e più obblighi per i vari attori in gioco, dai fornitori di servizi Vpn e Dns e sottolinea come il Governo adesso parli di "tolleranza zero": chi infrange il divieto può rischiare fino ad un anno di carcere, anche chi viene a conoscenza della truffa e non la denuncia, compresi i fornitori. (Calciomercato.com)