Maxioperazione antidroga e corruzione a Trento: coinvolto l’ex presidente di Patrimonio del Trentino

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Redazione Interno Redazione Interno   -   Una rete criminale attiva tra ristorazione, droga e affari pubblici è stata smantellata dalla Guardia di Finanza in un’operazione che ha portato a oltre settanta indagati, tra cui spicca il nome di Andrea Maria Villotti, già presidente di Patrimonio del Trentino e capo di gabinetto del governatore Maurizio Fugatti. L’inchiesta, coordinata dalla Procura, ha visto l’impiego di duecento militari, unità cinofile ed elicotteri, con perquisizioni e sigilli apposti su diversi locali: il bar Dolce Vita in via Belenzani a Trento, l’Andel Haus e il Tower Pub di Andalo, oltre a un caffè di Lavis riconducibile a un giro già emerso durante la pandemia con la chiusura del Caffè 34.

Le accuse – che vanno dallo spaccio al riciclaggio, fino al trasferimento fraudolento di valori – ruotano attorno a un sistema che avrebbe coinvolto anche la gestione di bandi pubblici. Tra i casi più eclatanti, quello dell’Hotel Terme di Levico, mai assegnato nonostante un bando costruito, secondo gli investigatori, con la complicità di Villotti durante la sua presidenza a Patrimonio del Trentino. A finire nel mirino sono anche Michele Maistri, direttore generale della società, e Rocco Bolner, responsabile dell’area legale.