Patrick Zaki a processo, perché è in carcere in Egitto e cosa rischia ora

Il Sole 24 ORE INTERNO

Zaki è stato fermato subito dopo l’atterraggio nel suo paese, ricomparendo il giorno dopo con un mandato di cattura sulle spalle.

La vicenda è quella di Patrick Zaki, l’attivista che si trova da quasi 600 giorni in detenzione preventiva in un carcere del Cairo.

Per Zaki, il fermo è solo il preludio di un calvario che lo trattiene in una prigione del Cairo per 19 mesi

Chi è Patrick Zaki e perché è in carcere. (Il Sole 24 ORE)

Su altri media

La nuova udienza del processo a Patrick Zaki è stata fissata dai giudici egiziani per il prossimo 28 settembre. E’ il commento all’Ansa di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, sull'udienza di Patrick Zaki. (Giornale di Sicilia)

La ricerca e il sapere si nutrono di verità e giustizia: siamone sempre consapevoli”. (LaPresse) – “Tenere accesa l’attenzione su Patrick Zaki equivale anche a tenere viva la memoria su Giulio Regeni e chiedere verità e giustizia. (LaPresse)

Per quanto Bologna scenda simbolicamente in piazza, dall’arcivescovo Matteo Zuppi alla comunità universitaria ancora ieri in sit-in di protesta, il rilascio di Patrick Zaki è materia geopolitica da maneggiare con cautela. (Il Piccolo)

Ma subito il governo ha messo le mani avanti: i diritti umani vanno declinati secondo le tradizioni religiose, storiche e culturali del Paese, non presi acriticamente dall’Occidente. (Avvenire)

La storia di Zaki, però, è solo la punta dell’iceberg Zaki viene arrestato all’aeroporto del Cairo il 7 febbraio 2020: è appena rientrato da Bologna, dove frequenta una magistrale in studi di genere. (Radio Popolare)

La prima udienza si è svolta oggi dopo un anno e sette mesi di detenzione preventiva dello studente. Sulla base delle accuse che gli sono state mosse, rischia fino a 5 anni di carcere: calcolando la custodia cautelare iniziata nel febbraio 2020, resterebbe in prigione altri 3 anni e 5 mesi. (Domani)