Francia, la sfida del nuovo premier Barnier: un governo di minoranza dopo l’apertura di Le Pen
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PARIGI – Emmanuel Macron scioglie finalmente il rebus della nomina del nuovo premier. Il presidente francese si affida a un uomo di esperienza venuto dalla destra gollista. Il settantenne Michel Barnier offre garanzie all’Europa e ai mercati in una fase delicata sui conti pubblici, con la legge di Bilancio da approvare. Ma la sua strada appare tutta in salita. «Qualcuno che ha saputo portare in p… (la Repubblica)
Ne parlano anche altri giornali
Dopo tre lunghi mesi di tregenda e due di fitte consultazioni (nel bel mezzo dei Giochi Olimpici), la Francia ha finalmente un nuovo primo ministro. Si tratta di Michel Barnier, ex commissario europeo, che avrà il compito di ricompattare il Paese uscito diviso dalle ultime consultazioni elettorali. (il Giornale)
Dal lontano 1973, quando diventò consigliere provinciale in Savoia, ha collezionato incarichi sempre più alti, in Francia e in Europa, guadagnandosi spesso la stima degli avversari. Tanto che nel centrodestra francese d’estrazione gollista, il nuovo premier francese Michel Barnier è stato a un certo punto visto da molti come un «aspirante all’Eliseo mancato», avendo le competenze e l’esperienza per la poltrona suprema, ma non il carisma e lo spirito pugnace che in genere fanno la differenza in un’elezione presidenziale. (Avvenire)
«L'ha incaricato» - si legge in una nota ufficiale dell'Eliseo - di costituire un governo di unità al servizio del paese e dei francesi». «Questa nomina - si legge ancora nel comunicato - arriva dopo un ciclo inedito di consultazioni nel corso delle quali, in conformità al suo dovere costituzionale, il presidente si è assicurato che il premier e il governo che verrà soddisferanno le condizioni per essere il più stabile possibile e avere lepossibilità di unire il più ampiamente possibile». (Corriere della Sera)
Il tono è ben descritto dalla prima domanda posta dal giornalista: «Avete dei rimorsi? Avete bocciato Bernard Cazeneuve, ora vi ritrovate con Michel Barnier». Un’interpretazione che si apparenta a una «favola», come l’ha definita Faure, per la quale la nomina di Barnier – con la benedizione di Marine Le Pen – sarebbe colpa della sinistra. (il manifesto)
Una soluzione di ripiego, un’occasione persa per la politica francese e una vittoria per il Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella. Settantatré anni d… (La Stampa)
Il Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen non voterà alcuna sfiducia a meno che «il primo ministro non si allontani nel suo discorso di politica generale dalle nostre attese» su potere d'acquisto, immigrazione, sicurezza o svolta della legge elettorale in senso proporzionale, secondo il dirigente del partito di estrema destra Sébastien Chenu. (Corriere del Ticino)