Vaccini, stop ad Astrazeneca per chi ha meno di 60 anni, seconda dose con altri vaccini

Puglia In SALUTE

Parliamo di un quantitativo assolutamente compatibile con le nostre scorte, questa indicazione del Cts non impatterà dunque sulla nostra campagna vaccinale, gli appuntamenti non subiranno slittamenti”

Arriva uno stop all’utilizzo dell’Astrazeneca per chi ha meno di sessant’anni, anche per chi deve ancora completare il percorso vaccinale con la seconda dose, che andrà invece effettuata con Pfizer o Moderna. (Puglia In)

Se ne è parlato anche su altri media

Restano dunque 18.400 giovani interessati dall’apertura delle agende di prenotazione del vaccino anti Covid. Due giorni dopo agende aperte anche per la fascia 20-24 anni. REGGIO EMILIA – Da lunedì 14 giugno comincia la fase di prenotazione del vaccino rivolta alla fascia d’età 25-29 anni. (Reggionline)

ora Chiede urgentemente alla Regione FVG e all’ufficio sanitario, l’immediato intervento e la sospensione dei ticket per tutti gli esami relativi a patologie trombotiche e relativi farmaci per far sì che si vigili in maniera intensiva sui soggetti fatti oggetto del vaccino Astrazeneca (TriestePrima)

Per i richiami sarà necessario per forza riprogrammare perché si attendono le indicazioni ufficiali sull’uso di un vaccino alternativo come seconda dose. A chi è convocato oggi (sabato 12 giugno) per la prima dose e ha meno di 60 anni le Asl hanno ricevuto indicazione di somministrare, se possono e lo hanno disponibile, un vaccino alternativo ad AstraZeneca (Provincia Granda)

Nella circolare ministeriale si fa anche riferimento all’adeguamento dei consensi informati, che devono essere aggiornati in base alle nuove direttive. (Nove da Firenze)

Stop all'utilizzo del vaccino di Astrazeneca per chi ha meno di sessant'anni e seconda dose, per chi tra questi ha già fatto la prima, con Pfizer o Moderna. Noi siamo arrivati ad un livello basso e il livello di incidenza impatta sul rapporto costi-benefici" (abruzzo24ore.tv)

Il Governo nazionale doveva fare due cose: garantire all’Italia la produzione autonoma di vaccini e garantire un’informazione scientifica semplice, univoca e affidabile. In modo particolare, dal punto di vista della comunicazione ai cittadini, siamo di fronte a quello che potremmo chiamare un vero e proprio disastro ». (Quotidiano del Sud)