KAMALA HARRIS: LUCI, OMBRE ED IL DARK SIDE DEL SUO ‘FOR THE PEOPLE!’ (PART.II)

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GLI STATI GENERALI ESTERI

Kamala Harris: luci, ombre ed il Dark Side del suo ‘For the people!’ (Part.II) D’altro canto a suo tempo la scelta di Kamala Harris per la Vicepresidenza era giunta non per i particolari meriti della Senatrice, ma solo come conseguenza di una combo imbattibile contro ogni accusa nell’era post coloniale MeToo essendo la Harris donna, asiatica e nera: una candidatura che più di qualcuno ha voluto ascrivere al surrettizio tentativo, andato a buon fine, di rivincita dopo la sconfitta di Hillary Clinton, nonché una forma di riappropriazione del genere femminile dopo che i Repubblicani avevano tentato di far eleggere a loro volta una donna vice presidente nel ticket con John McCain: Sarah Palin, la Governatrice dell’Alaska e uno dei volti del Tea Party (GLI STATI GENERALI)

Se ne è parlato anche su altre testate

Dopo che il presidente Joe Biden ha deciso di ritirarsi dalla corsa e è stata indicata al suo posto la vicepresidente Kamala Harris quale candidata per il partito democratico, Donald Trump, inizialmente in vantaggio, si è trovato in difficoltà. (WIRED Italia)

La questione più sentita dagli elettori americani. Uno dei fattori che potrebbero maggiormente influenzare i sondaggi, anche al di là dei singoli candidati, è l’andamento dell’economia. (Corriere del Ticino)

Secondo gli intervistati, Harris batterebbe Trump in sedici delle venti situazioni ipotizzate (Sky Tg24 )

Potrebbe essere questo il mantra della campagna elettorale di Kamala Harris. Non è finita sinché non è finita. (il Giornale)

I sondaggi sono cambiati con l’ingresso di Harris al posto di Joe Biden, ma non sono cambiate le differenze di valori tra i sostenitori del partito democratico e i sostenitori di Donald Trump. «Addio per sempre, brat summer», ha twittato Charli XCX, la popstar che ha dato un nome all’entusiasmo dei giovani per l’ingresso di Kamala Harris nella corsa per la Casa Bianca (anche se resta da vedere quanti di questi giovani effettivamente voteranno). (Corriere della Sera)

Negli Stati Uniti le elezioni non si vincono ottenendo la maggioranza dei voti come nella maggior parte dei Paesi al mondo, ma ottenendo almeno 270 “grandi elettori” su 538. Innanzitutto, è bene capire come funziona il sistema elettorale statunitense. (Pagella Politica)