Pompei, mappato il Dna di una vittima dell'eruzione: aveva 35 anni e la tubercolosi

NapoliToday INTERNO

Le scoperte in un recente passato. Già in passato, lo studio del Dna di vittime dell'eruzione del 79 d.C.

"Ogni dato in più che risulta dalle indagini è un'importante conquista per la ricerca scientifica che contribuisce a completare il quadro storico di un’epoca e di una civiltà

Pubblicato sulla rivista Scientific Reports, lo studio che lo riguarda dimostra che è possibile recuperare il Dna antico dai resti umani di Pompei. (NapoliToday)

Su altre fonti

Il soggetto in studio, essendo stato scavato nel 1934 ed essendo rimasto a​ lungo esposto, presenta percentuali di un DNA endogeno inferiori agli standard che si rilevano nella mappatura strutturata e ragionata ancora in corso. (MeteoWeb)

Ebbene, per la prima volta è stato ricostruito tutto il profilo genetico della vittima dell'eruzione del 79 d.C. Le temperature elevate distrugge la matrice ossea alterando la qualità del DNA, in questo caso però il decesso sembra essere avvenuto da soffocamento da nube di cenere vulcanica. (HDblog)

Era un “figlio dell’impero” malato di tubercolosi di Matteo Marini. I due scheletri ritrovati nella stanza 9 della Casa del fabbro a Pompei. Credits: Notizie degli Scavi di Antichità, 1934, p. 286, fig. (la Repubblica)

Nonostante la ricerca scientifica sia al lavoro dal XIX secolo sui resti umani rinvenuti Pompei, però, la possibilità di effettuare studi genetici sulle vittime del Vesuvio era rimasta una sfida aperta. (inItalia)

Il DNA degli abitanti di Pompei: verso la mappatura completa della popolazione. “Ogni dato in più che risulta dalle indagini è un’importante conquista per la ricerca scientifica che contribuisce a completare il quadro storico di un’epoca e di una civiltà (Positanonews)

Serena Viva, nata a Galatina 42 anni fa, è dottore di ricerca in Archeologia con una tesi in antropologia fisica (2017). : Viva et al. (Galatina)