Araneo e Verri (M5S): Preoccupante la situazione Stellantis a Melfi

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Venerdì 9 maggio 2025 – “L’accordo siglato il 7 maggio nello stabilimento Stellantis di Melfi per le ‘uscite volontarie incentivate’ rappresenta l’ennesima tappa del lungo e silenzioso smantellamento dell’apparato industriale lucano. Ufficialmente si parla di volontarietà, nei fatti si tratta di un piano di alleggerimento strutturale della forza lavoro. Fino a 500 lavoratori potrebbero essere accompagnati all’uscita entro fine 2025: un numero drammatico, che incide su una platea già decimata rispetto ai picchi occupazionali degli anni scorsi”. (Ufficio Stampa Basilicata)
Ne parlano anche altre fonti
"Dopo le dichiarazioni di esuberi con uscite incentivate comunicate alle organizzazioni sindacali territoriali nelle scorse settimane, rispettivamente a Pratola Serra per 50 lavoratori e 300 a Pomigliano D'Arco, si aggiungono in questi giorni le ulteriori uscite per 200 lavoratori a Termoli e ben 500 a Melfi". (Metropolisweb)
«Stellantis continua a svuotare gli stabilimenti italiani, ignorando ogni impegno sul rilancio industriale del Paese». Così Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil, e Maurizio Oreggia, coordinatore nazionale automotive per la Fiom, dopo gli ultimi annunci di esuberi: 200 a Termoli, 500 a Melfi, 300 a Pomigliano e 50 a Pratola Serra. (Orticalab)
Oltre 1.000 nuovi esuberi colpiscono gli stabilimenti del gruppo automobilistico nel nostro Paese, mentre il tanto sbandierato “Piano Italia” si rivela, nei fatti, un insieme di promesse non mantenute. (Torino Cronaca)

Oggi più di allora servono azioni di lotta e di resistenza. “A 21 anni dalle ventuno giornate di Melfi, oggi più di allora la Fiom Cgil è in prima linea per rivendicare non solo i diritti dei lavoratori ma per salvaguardare l’occupazione e la sopravvivenza dello stabilimento Stellantis (ex Fiat) di Melfi e l’intero indotto automotive. (SassiLive)
Così in una nota congiunta Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità e Maurizio Oreggia, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil. (Tiscali Notizie)
C’è da scommettere che un altro scaglione arriverà anche da Piedimonte San Germano dove i lavoratori sono già ai minimi di sempre, 2465 calcolano alla Fiom-Cgil di Cassino. Ma c’è necessità di difendere l’automotive ed i posti di lavoro con fermezza e non, invece, darsi allo sport del cosa fare nei capannoni rimasti vuoti. (Frosinone News)