Pegasus Project, “spiato anche Romano Prodi quando era inviato speciale Onu per il Sahel”

Il Fatto Quotidiano ESTERI

Il giornale americano riporta che ieri Prodi è stato contattato al numero che figura nella lista, che ha risposto ma non ha voluto commentare.

Tra i 50mila potenziali bersagli dell’intera inchiesta figurano anche, oltre a Macron, altri due presidenti in carica: Barham Salih in Iraq e Cyril Ramaphosa in Sudafrica.

Figura anche il nome di Romano Prodi tra i bersagli dello scandalo nato intorno al Pegasus Project. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre testate

La rivelazione su Prodi arriva dal Washington post, che ha chiamato il fondatore dell'Ulivo sul numero di telefono che sarebbe stato «penetrato». Gli acquirenti di Pegasus sono sopratutto Arabia Saudita, Emirati Arabi, India, Messico, Ruanda e Marocco. (ilGiornale.it)

Ho ringraziato i giornalisti del Washington Post che mi hanno avvisato, non so perché abbiano cercato di spiarmi. Mi piacerebbe sapere per conto di chi», dice Romano Prodi, ex presidente del Consiglio italiano e della Commissione europea. (Corriere della Sera)

Prodi sta alternando momenti di svago in riviera ai lavori della Fondazione Merloni di cui fa parte del Comitato Scientifico. (Il Cittadino di Recanati)

La presenza del professor Prodi non è passata inosservata e diversi turisti si sono fatti dei selfie con lui sempre molto disponibile (Il Cittadino di Recanati)

La lista di oltre 50.000 contatti spiati usando il malware Pegasus include anche degli italiani, tra cui l’ex presidente del consiglio Romano Prodi. Ma un sospetto sul mandante dell’operazione di sorveglianza c’è: Prodi è stato inviato speciale dell’Onu nel Sahel, era il 2012. (Lega Nerd)

Dal canto suo, la Nso, l'azienda israeliana produttrice si è difesa dicendo che l'elenco trapelato di 50.000 numeri «è un elenco di numeri che chiunque può cercare su un sistema open source per motivi diversi dalla sorveglianza tramite Pegasus. (La Sentinella del Canavese)